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Un momento del corteo a Piana |
All'insegna della polemica la commemorazione svoltasi stamani nel cimitero comunale a Piana degli Albanesi delle vittime della strage di Portella della Ginestra del 1947. Il sindaco, Gaetano Caramanno, infatti ha denunciato di essere stato aggredito verbalmente e che solo l'intervento dei carabinieri ha evitato lo scontro fisico. "Con atteggiamento provocatorio e insolente - accusa Caramanno - un gruppo di rappresentanti della Cgil di Piana capeggiati dal segretario della camera del lavoro di Palermo, Maurizio Calà, ha disturbato la commemorazione delle vittime da parte dell'amministrazione comunale, rivolgendo insinuazioni e calunnie al sindaco'. Secca la smentita della Cgil, che nega qualsiasi aggressione ai danni del primo cittadino. "Avevamo già espresso al sindaco - spiega il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà - l'inopportunità di ricordare la strage di Portella della Ginestra assieme a una amministrazione che riteniamo abbia snaturato la memoria di quell'evento proponendo di inserirne una commemorazione durante la festa dei cannoli". "Come era naturale abbiamo ribadito davanti alle forze dell'ordine che non ci poteva essere una commemorazione unitaria tra la amministrazione e la Cgil - spiega Calà - e che ci sembrava opportuno, viste le polemiche dei giorni scorsi, che si facessero due commemorazioni distinte. Questo è esattamente quello che è successo. Le successive polemiche che sta provando a fare Caramanno sono provocazioni a cui evidentemente il sindaco è abituato". "Ovviamente - conclude Calà - ci sono le forze dell'ordine che potranno testimoniare il fatto che non solo non c' stata nessuna aggressione e che si sono svolte le due commemorazioni in forma separata" La manifestazione doveva svolgersi a Portella della Ginestra, ma una fitta nebbia ha impedito al corteo di circa mille e 500 lavoratori di raggiungere la valle dove ogni anno viene celebrato il primo maggio in memoria della vittime della strage del 1947, quando raffiche di mitra partite dalle colline circostanti colpirono a morte 11 persone (9 adulti e 2 bambini) e 27 furono i feriti, macchiando di sangue la manifestazione alla quale stavano partecipando oltre duemila contadini. Invece di raggiungere il sasso di Barbato, attorno al quale di solito viene conclusa la manifestazione organizzata dalla Cgil, il corteo è rimasto a Piana degli Albanesi attraversando le strade della cittadina. Il comizio è stato spostato alla Casa del Popolo.
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