domenica, maggio 08, 2011

Chiesa vietata ai gay cristiani: "Pregheremo davanti al portone"

Il cardinale Paolo Romeo
di LORENZO TONDO
Il parroco di Santa Lucia aveva accolto la veglia, poi l'ha disdetta per ordine del cardinale Romeo. Il vescovo si rifà a una disposizione di Ratzinger del 1986. Raduno dinanzi al luogo di culto.
"La Curia di Palermo, venuta a conoscenza dell'iniziativa, mi ha invitato, nel pieno rispetto delle norme date dalla Santa Sede, a sospendere l'incontro di preghiera del giorno 12 nella nostra parrocchia". Con questa lettera padre Luigi Consonni, parroco di Santa Lucia, ha comunicato sul sito della chiesa la sospensione della veglia di preghiera indetta dai cristiani omosessuali in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia. Poche parole, quelle del prete del Borgo Vecchio, che non riescono a nascondere l'amarezza per un ordine indiscutibile, perché venuto dall'alto. Un ordine al quale don Luigi, missionario comboniano, non può sottrarsi. Insomma, un evento che in Italia, Spagna e in diversi altri Paesi di Europa e America Latina si ripete da cinque anni per ricordare le vittime dell'odio contro gli omosessuali, a Palermo non s'ha da fare. Lo ha ordinato l'arcivescovo Paolo Romeo. Lo ha ribadito il suo ausiliare, Carmelo Cuttitta. Entrambi si richiamano a quanto prescritto da Joseph Ratzinger, che nel lontano 1986, quando era ancora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, spiegò in 18 punti le linee guida della Chiesa sulla "cura pastorale delle persone omosessuali": "Dovrà essere ritirato ogni appoggio a qualunque organizzazione che cerchi di sovvertire i nostri insegnamenti - scriveva l'allora cardinale - A qualcuno tale permesso di far uso di una proprietà della Chiesa può sembrare solo un gesto di giustizia e di carità, ma in realtà esso può essere fonte di malintesi e di scandalo". Insomma, per gli omosessuali pregare si può. Ma non dentro le mura della chiesa. "La parrocchia ci aveva concesso i locali - spiegano i componenti dell'associazione Ali d'Aquila, gruppo di cristiani gay e lesbiche di Palermo, organizzatori dell'evento assieme alla Chiesa evangelica luterana, a quella valdese e alla Comunità San Saverio - Ora siamo tristi e indignati. Anche perché ci è stato comunicato da don Consonni e non dall'arcivescovo. Con la preghiera volevamo ricordare quanti soffrono per il pregiudizio omofobico".
La Repubblica-Palermo, 7.5.2011

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