martedì, maggio 31, 2011
Stasera seduta del consiglio comunale a Corleone: sarà discusso l'o.d.g. sulla Cascata delle Due Rocche
Questa sera (31 maggio 2011) alle ore 20.00 si riunirà il consiglio comunale di Corleone per discutere e deliberare su un lungo ordine del giorno. Oltre ad alcune interrogazioni (sulla raccolta dei rifiuti), sarà discusso il documento presentato da Dino Paternostro per chiedere al sindaco e alla giunta la revoca dell'affidamernto all'associazione Omnia Onlus della gestione della Cascata delle Due Rocche. "La delibera, oltre ad essere inopportuna moralmente, è illegittima in base all'ordinamento enti locali in Sicilia", dice Paternostro. GUARDA IL VIDEO
Pisapia e de Magistris sono sindaci. Sconfitta Pdl
Milano in festa per il neo-sindaco Giuliano Pisapia |
MILANO - Giuliano Pisapia e Luigi de Magistris sono i nuovi sindaci di Milano e Napoli. Lo spoglio delle schede ha confermato i dati usciti dalle proiezioni Ipr Marketing per la Rai e, prima ancora, dagli «intention poll» di Sky Tg 24: a Milano il candidato del centrosinistra ha vinto con il 55,1% dei voti mentre Letizia Moratti si è fermata al 44,89%; a Napoli, invece, Luigi de Magistris ha trionfato con il 65,37% contro il 34,62% del portacolori del centrodestra Gianni Lettieri.
CAGLIARI, TRIESTE E NOVARA -Ma non ci sono solo Milano e Napoli, tra i principali capoluoghi, assegnare il successo del centrosinistra in queste elezioni. A Cagliari Massimo Zedda è riuscito a strappare la città al centrodestra battendo Massimo Fantola con il 58,2% contro il 41,7%. Lo stesso Fantola ha già chiamato l'avversario per congratularsi con lui per il risultato. Anche a Trieste va segnalata la vittoria del centrosinistra: Roberto Cosolini, del Pd, è al 57,11% contro Roberto Antonione, del Pdl, al 42,89%. Il centrosinistra strappa pure il sindaco di Novara al centrodestra: quando resta da scrutinare una sola sezione su 91, il candidato del centrosinistra Andrea Ballarè al ballottaggio ha il 52,89% dei voti contro il 47,11 di Mauro Franzinelli.
EX AVVERSARI - Quando il risultato è stato netto, anche Letizia Moratti si è congratulata con l'avversario, rendendosi disponibile «se lui lo vorrà», ad un passaggio di consegne che consenta al nuovo primo cittadino di prendere in mano fin da subito i temi caldi dell'amministrazione cittadina. «Mi ha fatto piacere la sua telefonata - ha detto poi Giuliano Pisapia -: la Moratti si è detta pronta a collaborare per la città. Anche questo è il segnale di una nuova stagione che si apre». I supporter di Pisapia si erano riuniti fin dal primissimo pomeriggio in Piazza Duomo per assistere allo spoglio dei risultati dal maxischermo. Ed è esploso un fragoroso applauso quando è arrivata la notizia che annunciava, a metà dei seggi scrutinati, il vantaggio di 10 punti dell'avvocato sul sindaco uscente, un risultato che certificava a spoglio ancora in corso il cambio della guardia a Palazzo Marino«IL GOVERNO SI DIMETTA» - Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha chiamato al telefono Pisapia per complimentarsi con lui: «Sei stato bravissimo. A Milano è una grande vittoria». E poco più tardi in conferenza stampa ha sottolineato: «In Parlamento ora c'è una maggioranza diversa da quella uscita dalle urne e da quella che c'è oggi nel Paese. Il governo si deve dimettere». Ricordando i successi in gran parte delle città e delle province andate al ballottaggio, il segretario democratico ha promesso che «noi governeremo per tutti». Poi ha aggiunto: «Anche per chi non ci ha votato. Chi non ci ha votato non è un nemico, ma uno che la pensa diversamente».
Al. S.
Corriere della Sera, 30 maggio 2011
Pisapia, De Magistris e la maledizione di Berlusconi
La vignetta di Sergio Staino |
Ma stanotte dormirà sonni sereni. Quello che è successo oggi, una volta tanto, non è colpa sua.
Già si guarda al domani. Con un successo così ampio, il centrosinistra dovrà mettersi al lavoro subito, per vanificare questo risultato.
La Moratti aveva invitato Gigi D'Alessio a cantare per lei, ma il cantante si è poi rifiutato. Un duro colpo alla sua campagna elettorale. Sarebbe stato peggio solo se avesse accettato.
Matteo Salvini della Lega si smarca: "E' Berlusconi che ha perso". Lui infatti è stato eletto vice-sindaco del suo salotto.
Si avverano gli incubi dei pidiellini: ora in Italia dilagheranno elementi estranei, come gli zingari a Milano e la legalità a Napoli.
In caso di vittoria di De Magistris, Mastella aveva promesso che si sarebbe suicidato. Una manna per quelli a cui servivano nuove idee per le seghe.
La Lega ha perso Milano, e ora Bossi, come promesso, dovrebbe tagliarsi le balle. Prima un ictus, poi via le balle. Ancora un po' e forse guarirà.
Con questa clamorosa sconfitta del PDL, stasera guarderò il TG4 per farmi una cultura sull'argomento Meteo.
Gianni Lettieri è stato sconfitto. Come si racconta in un capitolo di Gomorra.
Sandro Bondi si è dimesso. Devo davvero aggiungere una battuta?
Berlusconi dalla Romania commenta: «Vediamo, vado su in stanza in albergo e poi faccio una dichiarazione». Che sarebbe una dichiarazione perfetta, se associata alla notizia
Bucarest - Ultrasettantenne si getta dalla finestra della sua camera d'albergo. Illesi i passanti.
Al Premier spetta anche chiudere la giornata sportivamente: "milanesi e napoletani, ve ne pentirete".
Randomante (L’Unità, 30.5.2011)
Elezioni. Il vento è cambiato!
Il vento è cambiato, eccome se è cambiato. E' cambiato in modo impetuoso. Sono raffiche che travolgono la politica italiana, aprono squarci di luce e dicono che comincia il bel tempo. Sono vittorie straordinarie: a Milano Pisapia stacca la Moratti di dieci punti, a Napoli De Magistris è un ciclone che si distanzia da Lettieri di addirittura trenta punti, il giovanissimo Zedda a Cagliari strappa la città alla destra. E poi Trieste, Rimini, Grosseto. Nemmeno a casa sua, Arcore, Berlusconi è riuscito a vincere. E' una bella giornata per l'Italia e per il popolo del centrosinistra. Questa volta una campagna elettorale forte e candidature robuste e giuste hanno cancellato quella sindrome da sconfitta che attanagliava gli elettori democratici da diversi anni.
Per la destra è una sonora sconfitta. Vedremo che cosa farà Bossi, tirato giù nel burrone dal premier, vedremo come se la caverà Berlusconi. Probabilmente faranno finta di niente, o almeno tenteranno, metteranno qualche pezza o cercheranno qualche Scilipoti di turno. Ma questo voto dice una cosa chiara: l'Italia s'è stancata del berlusconismo e ha affidato all'opposizione un compito bello e difficile. Da oggi in poi non sono ammessi errori. Facciamo entrare questa bella aria fresca che tira per tutto il Paese dentro ogni partito, in ogni stanza e in ogni palazzo. Forse oggi è cominciato il domani. Per ora, che sia festa e che sventolino le bandiere. Ce l'abbiamo fatta. Ce lo siamo meritato.
Pietro Spataro
30 maggio 2011
Per la destra è una sonora sconfitta. Vedremo che cosa farà Bossi, tirato giù nel burrone dal premier, vedremo come se la caverà Berlusconi. Probabilmente faranno finta di niente, o almeno tenteranno, metteranno qualche pezza o cercheranno qualche Scilipoti di turno. Ma questo voto dice una cosa chiara: l'Italia s'è stancata del berlusconismo e ha affidato all'opposizione un compito bello e difficile. Da oggi in poi non sono ammessi errori. Facciamo entrare questa bella aria fresca che tira per tutto il Paese dentro ogni partito, in ogni stanza e in ogni palazzo. Forse oggi è cominciato il domani. Per ora, che sia festa e che sventolino le bandiere. Ce l'abbiamo fatta. Ce lo siamo meritato.
Pietro Spataro
30 maggio 2011
Ragusa premia il patto Pdl-Fli-Udc. Vittoria va verso il ballottaggio
di ANTONIO FRASCHILLA e EMANUELE LAURIA
Il sindaco uscente Nello Dipasquale (Pdl) è in testa . A Vittoria si profila un ballottaggio tra il candidato di Pd e Idv Giuseppe Nicosia e il deputato regionale Carmelo Incardona (Pdl-Pid-Forza del Sud). Secondo turno in vista anche a Bagheria
Ragusa, unico capoluogo di provincia interessato dal voto in Sicilia, avrà ancora un'amministrazione di centrodestra. Il sindaco uscente Nello Dipasquale (Pdl) è abbondantemente in testa. Dipasquale, oltre che da Pid e Forza del Sud, è appoggiato anche da Fli e Udc. Il suo diretto avversario era Sergio Guastella, sostenuto dal centrosinistra.
A Vittoria (Ragusa), altro grande centro chiamato alle urne, si profila un ballottaggio tra il candidato del Pd-Idv Giuseppe Nicosia e il deputato regionale Carmelo Incardona (Pdl-Pid-Forza del Sud). Resterebbe tagliato fuori dal secondo turno Francesco Aiello, ex assessore regionale del Pds e sei volte sindaco della cittadina, oggi in corsa per l'Mpa di Raffaele Lombardo.
A Bagheria, il più grosso centro del Palermitano al voto, i dati parziali raccontano di un possibile ballottaggio fra Vincenzo Lo Meo (candidato di Udc, Fli e di parte del Pd) e Bartolo Di Salvo (centrodestra). Resterebbe fuori il sindaco uscente Biagio Sciortino. A Campobello di Mazara si va verso il ballottaggio fra il sindaco uscente Ciro Caravà (Pd-Mpa) e l'ex primo cittadino Daniele Mangiaracina (Sicilia Vera-Api).
Elezione al primo turno a Porto Empedocle (Agrigento) per Calogero Firetto sostenuto da Mpa, Udc, Pd, Fds, Sicilia vera, Fli. Stesso discorso per Corrado Bonfanti (Mpa, Fli e Udc) a Noto. Eletti al primo turno nel Messinese Basilio Ridolfo, riconfermato sindaco di Ficarra (Messina), e Basilio Caruso a Sant'Angelo di Brolo. Plebiscito per Giuseppe Montesano eletto sindaco di Vallelunga Pratameno (Caltanissetta) con il 96,4 per cento.
Ballottaggi a Terrasini (Palermo) tra Massimo Cucinella (liste civiche) e Calogero Camilleri (Pid e liste civiche), a Canicattì (Agrigento) tra Gaetano Cani (Fli, Udc, Sicilia vera) e Vincenzo Corbo (liste civiche), a Favara (Agrigento) tra Rosario Manganella (Pdl, Mpa, Pid, Fds) e Carmelo Vitello (Fli e liste civiche), a Ramacca (Catania) tra Giampiero Musumeci (Mpa e liste civiche) e Francesco Zappalà (Pd), a Capo d'Orlando (Messina) tra Roberto Sindoni (liste civiche) e Salvatore Librizzi (liste civiche), a Patti (Messina) tra Luigi Gullo (Sicilia vera, Udc, Pd) e Giuseppe Aquino (Pdl, Noi Sud) e a Lentini (Siracusa) tra Alfio Mangiameli (Pd, Federazione sinistra) e Nello Neri (Pdl, Fds e Pid).
La Repubblica-Palermo, 30.5.2011
Il sindaco uscente Nello Dipasquale (Pdl) è in testa . A Vittoria si profila un ballottaggio tra il candidato di Pd e Idv Giuseppe Nicosia e il deputato regionale Carmelo Incardona (Pdl-Pid-Forza del Sud). Secondo turno in vista anche a Bagheria
Ragusa, unico capoluogo di provincia interessato dal voto in Sicilia, avrà ancora un'amministrazione di centrodestra. Il sindaco uscente Nello Dipasquale (Pdl) è abbondantemente in testa. Dipasquale, oltre che da Pid e Forza del Sud, è appoggiato anche da Fli e Udc. Il suo diretto avversario era Sergio Guastella, sostenuto dal centrosinistra.
A Vittoria (Ragusa), altro grande centro chiamato alle urne, si profila un ballottaggio tra il candidato del Pd-Idv Giuseppe Nicosia e il deputato regionale Carmelo Incardona (Pdl-Pid-Forza del Sud). Resterebbe tagliato fuori dal secondo turno Francesco Aiello, ex assessore regionale del Pds e sei volte sindaco della cittadina, oggi in corsa per l'Mpa di Raffaele Lombardo.
A Bagheria, il più grosso centro del Palermitano al voto, i dati parziali raccontano di un possibile ballottaggio fra Vincenzo Lo Meo (candidato di Udc, Fli e di parte del Pd) e Bartolo Di Salvo (centrodestra). Resterebbe fuori il sindaco uscente Biagio Sciortino. A Campobello di Mazara si va verso il ballottaggio fra il sindaco uscente Ciro Caravà (Pd-Mpa) e l'ex primo cittadino Daniele Mangiaracina (Sicilia Vera-Api).
Elezione al primo turno a Porto Empedocle (Agrigento) per Calogero Firetto sostenuto da Mpa, Udc, Pd, Fds, Sicilia vera, Fli. Stesso discorso per Corrado Bonfanti (Mpa, Fli e Udc) a Noto. Eletti al primo turno nel Messinese Basilio Ridolfo, riconfermato sindaco di Ficarra (Messina), e Basilio Caruso a Sant'Angelo di Brolo. Plebiscito per Giuseppe Montesano eletto sindaco di Vallelunga Pratameno (Caltanissetta) con il 96,4 per cento.
Ballottaggi a Terrasini (Palermo) tra Massimo Cucinella (liste civiche) e Calogero Camilleri (Pid e liste civiche), a Canicattì (Agrigento) tra Gaetano Cani (Fli, Udc, Sicilia vera) e Vincenzo Corbo (liste civiche), a Favara (Agrigento) tra Rosario Manganella (Pdl, Mpa, Pid, Fds) e Carmelo Vitello (Fli e liste civiche), a Ramacca (Catania) tra Giampiero Musumeci (Mpa e liste civiche) e Francesco Zappalà (Pd), a Capo d'Orlando (Messina) tra Roberto Sindoni (liste civiche) e Salvatore Librizzi (liste civiche), a Patti (Messina) tra Luigi Gullo (Sicilia vera, Udc, Pd) e Giuseppe Aquino (Pdl, Noi Sud) e a Lentini (Siracusa) tra Alfio Mangiameli (Pd, Federazione sinistra) e Nello Neri (Pdl, Fds e Pid).
La Repubblica-Palermo, 30.5.2011
Corleone. Conclusa la festa di Avviso Pubblico. Campinoti: "In politica bisogna distinguere tra chi si assume le responsabilità e chi non lo fa"
Agriturismo Terre di Corleone. Il saluto di Salvo Gibiino |
lunedì, maggio 30, 2011
50 mila blog chiusi per stampa clandestina?
Carlo Ruta |
All’inizio di maggio una sentenza della prima sezione penale della Corte di Appello di Catania ha equiparato un blog ai giornali di carta. Dunque commette il reato di stampa clandestina chiunque abbia un diario in Internet e non lo registra come testata giornalistica presso il tribunale competente, come prevede la legge sulla stampa n 47 del 1948.
Palermo. Una Marina di Libri
Arriva a Palermo, dal 3 al 5 giugno, Una Marina di Libri: la prima fiera dell’editoria indipendente in Sicilia ed allo stesso tempo originale festival letterario ricco di eventi e presentazioni esclusive. La manifestazione, che si svolgerà presso la prestigiosa sede di Palazzo Steri, è organizzata dal Consorzio Centro Commerciale Naturale Piazza Marina&dintorni e da Navarra Editore in collaborazione con Associazione Oliver, Officine Studi Medievali e MDU – Movimento degli Universitari ed è patrocinata dall’Università degli Studi di Palermo. Ad aprire la manifestazione venerdì 3 giugno artisti e scrittori di calibro nazionale: Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori si esibisce in Eresia, reading del grande poeta russo Vladimir Majakovskij, mentre Emma Dante, Viola Di Grado, Veronica Tomassini, Beatrice Monroy e Annalisa Maniscalco saranno le cinque voci protagoniste del primo dibattito tematico del festival dedicato alle Scritture di donne. Le tre giornate saranno animate da numerose presentazioni e anteprime nazionali curate dagli oltre 30 editori provenienti da tutta Italia che partecipano al festival e che animeranno il chiostro di Palazzo Steri con un’interessante fiera dell’editoria indipendente, all’interno della quale è prevista anche una sezione interamente dedicata all’editoria per ragazzi, con la presenza di alcune delle case editrici tra le più rappresentative del settore. Il programma prevede inoltre tre incontri professionali dedicati allo stato dell’editoria (Lo stato dell’editoria oggi; L’editoria digitale; La traduzione Letteraria) e rivolti a addetti ai lavori, appassionati e studenti, un intenso calendario di attività rivolte a bambini e ragazzi (incontri con autori e illustratori, laboratori artistico-creativi, letture animate), momenti musicali, dibattiti tematici, esposizioni, reading, proiezioni e performance.
Azione all'Olimpico durante Inter-Palermo. Dal tetto enorme striscione contro il nucleare
Fermiamo il nucleare! |
sabato, maggio 28, 2011
Italiani di nuovo al voto. Oltre sei milioni alle urne
Seggi aperti domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15 in 6 province e 88 comuni. Sfide chiave a Milano e Napoli. In Sicilia primo turno elettorale Dei tredici milioni al voto due settimane fa, quasi la metà tornerà alle urne per il secondo turno il 29-30 maggio. Sei milioni e mezzo gli elettori chiamati ai seggi, aperti domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Occhi puntati sulle sfide di Milano e Napoli, il cui esito, ha però ribadito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non aprirà una crisi anche in caso di sconfitta in entrambe le città 1.
88 Comuni 6 Province. Sono in tutto 88 i Comuni chiamati al ballottaggio. Agli 81 delle regioni a statuto ordinario se ne aggiungono 4 in Friuli-Venezia Giulia (Trieste, Monfalcone, Pordenone, Cordenons) e 3 in Sardegna (Cagliari, Sinnai, Iglesias). In tutto sono 13 i capoluoghi di Provincia che sceglieranno il sindaco al secondo turno: Novara, Milano, Varese, Rovigo, Rimini, Grosseto, Napoli, Cosenza, Crotone, Trieste, Pordenone, Cagliari e Iglesias. Sei le Province: Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria.
Comunali in Sicilia: solo il 20% di donne in lista. Primo turno elettorale per gli elettori siciliani, chiamati a votare in 27 comuni. Unico capoluogo coinvolto, Ragusa con 61.711 elettori. Tra i centri maggiori Canicattì e Favara, in provincia di Agrigento, Bagheria, nel palermitano, e Vittoria in provincia di Ragusa. Numeri non confortanti per l'elettorato femminile. Su un totale 4.775 candidati, solo 951 sono donne, poco meno del 20%.
I numeri. Considerando una volta sola gli enti interessati contemporaneamente a più tipi di consultazioni, il numero complessivo degli elettori del ballottaggio nelle regioni a statuto ordinario sarà di 5.577.816, a cui vanno aggiunti per le regioni a statuto speciale i 475.412 del Friuli Venezia Giulia, i 397.001 della Sicilia e i 175.577 della Sardegna. Nelle Regioni a statuto ordinario il turno di ballottaggio nelle cinque province interesserà un corpo elettorale di 1.701.480 elettori, di cui 818.566 maschi e 882.914 femmine. Le sezioni elettorali saranno 2.219. Negli 81 comuni delle regioni ordinarie andranno alle urne 3.906.012 elettori, di cui 1.855.363 maschi e 2.050.649 femmine. Le sezioni elettorali saranno 4.606.
Le curiosità. Numerosi i casi di ballottaggio decisi per l'esito al fotofinish di due settimane fa. Il caso più eclatante, ricorda un'analisi di Anci Comunicare, è quello del sindaco uscente di Varese, Attilio Fontana, costretto al ballottaggio per meno di 0,7 punti percentuali. Ma il record spetta a Ginetto Perseu, candidato sindaco del centrodestra a Iglesias, che si è fermato al 49,909%, in una città con 24 mila elettori. Un pugno di voti, insomma, lo ha costretto al ballottaggio con la candidata del centrosinistra, Marta Testa, che lo tallona con il 46% delle preferenze al primo turno. Svetta infine il caso del Comune di Fraine, in provincia di Chieti, dove si va al ballottaggio malgrado i soli 463 abitanti: al primo turno i due candidati hanno raggiunto la perfetta parità nel numero delle preferenze e dunque si dovrà tornare al voto.
(La Repubblica, 28 maggio 2011)
88 Comuni 6 Province. Sono in tutto 88 i Comuni chiamati al ballottaggio. Agli 81 delle regioni a statuto ordinario se ne aggiungono 4 in Friuli-Venezia Giulia (Trieste, Monfalcone, Pordenone, Cordenons) e 3 in Sardegna (Cagliari, Sinnai, Iglesias). In tutto sono 13 i capoluoghi di Provincia che sceglieranno il sindaco al secondo turno: Novara, Milano, Varese, Rovigo, Rimini, Grosseto, Napoli, Cosenza, Crotone, Trieste, Pordenone, Cagliari e Iglesias. Sei le Province: Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria.
Comunali in Sicilia: solo il 20% di donne in lista. Primo turno elettorale per gli elettori siciliani, chiamati a votare in 27 comuni. Unico capoluogo coinvolto, Ragusa con 61.711 elettori. Tra i centri maggiori Canicattì e Favara, in provincia di Agrigento, Bagheria, nel palermitano, e Vittoria in provincia di Ragusa. Numeri non confortanti per l'elettorato femminile. Su un totale 4.775 candidati, solo 951 sono donne, poco meno del 20%.
I numeri. Considerando una volta sola gli enti interessati contemporaneamente a più tipi di consultazioni, il numero complessivo degli elettori del ballottaggio nelle regioni a statuto ordinario sarà di 5.577.816, a cui vanno aggiunti per le regioni a statuto speciale i 475.412 del Friuli Venezia Giulia, i 397.001 della Sicilia e i 175.577 della Sardegna. Nelle Regioni a statuto ordinario il turno di ballottaggio nelle cinque province interesserà un corpo elettorale di 1.701.480 elettori, di cui 818.566 maschi e 882.914 femmine. Le sezioni elettorali saranno 2.219. Negli 81 comuni delle regioni ordinarie andranno alle urne 3.906.012 elettori, di cui 1.855.363 maschi e 2.050.649 femmine. Le sezioni elettorali saranno 4.606.
Le curiosità. Numerosi i casi di ballottaggio decisi per l'esito al fotofinish di due settimane fa. Il caso più eclatante, ricorda un'analisi di Anci Comunicare, è quello del sindaco uscente di Varese, Attilio Fontana, costretto al ballottaggio per meno di 0,7 punti percentuali. Ma il record spetta a Ginetto Perseu, candidato sindaco del centrodestra a Iglesias, che si è fermato al 49,909%, in una città con 24 mila elettori. Un pugno di voti, insomma, lo ha costretto al ballottaggio con la candidata del centrosinistra, Marta Testa, che lo tallona con il 46% delle preferenze al primo turno. Svetta infine il caso del Comune di Fraine, in provincia di Chieti, dove si va al ballottaggio malgrado i soli 463 abitanti: al primo turno i due candidati hanno raggiunto la perfetta parità nel numero delle preferenze e dunque si dovrà tornare al voto.
(La Repubblica, 28 maggio 2011)
Parla Lo Verso: "I boss volevano nuovi omicidi". Provenzano andava in chiesa a Ficarazzi
Bernardo Provenzano appena arrestato |
di SALVO PALAZZOLO
Le rivelazioni dell'ultimo pentito di Cosa nostra svelano i retroscena della latitanza del capo di Cosa nostra. Ma anche altro: a Bagheria c'era l'ala dura dell'organizzazione mafiosa, che voleva la morte del pm Nino Di Matteo e dell'onorevole Giuseppe Lumia. Il gruppo di Onofrio Morreale progettava pure l'omicidio di un dentista. Dopo una riunione, Provenzano bloccò tutte le nuove iniziative di sangue. Lo Verso rivela anche le confidenze che gli avrebbe fatto in carcere l'imprenditore Michele Aiello su Totò Cuffaro e la sua fonte romana: "E' un ministro"
Mentre polizia e carabinieri gli davano la caccia, nel 2003, Bernardo Provenzano andava a pregare nella chiesa di Sant'Atanasio, a Ficarazzi. "Lo vedevo che riempiva delle bottigliette d'acqua nel fonte battesimale", rivela Stefano Lo Verso, l'ultimo pentito di Cosa nostra, che da febbraio sta collaborando con i magistrati della Procura di Palermo: "Mi occupai di Provenzano dal gennaio 2003 all'ottobre 2004", ha spiegato. In un lungo verbale, depositato ieri in tribunale, ci sono i retroscena della latitanza del capo di Cosa nostra: "Se ne andava tranquillamente in giro per Bagheria - ha spiegato Lo Verso - abitava nella parte alta del paese, nel rione Lannari, dietro un istituto di suore". Ogni tanto, Lo Verso andava a prenderlo, per accompagnarlo agli appuntamenti con i fedelissimi. Lui, naturalmente, non partecipava. E molte cose le ha apprese dopo il suo arresto. I mafiosi si confidavano con Lo Verso, anche perché dopo la gestione di Provenzano aveva fatto carriera nella famiglia di Ficarazzi. Nel 2007, il boss Giuseppe Di Fiore gli rivelò che un'ala di Cosa nostra aveva discusso di riaprire la stagione delle stragi. Un anno prima, la famiglia di Bagheria aveva già scelto due obiettivi: il sostituto procuratore Nino Di Matteo e il deputato del Pd Giuseppe Lumia, componente della commissione antimafia. A guidare l'ala dura di Cosa nostra era proprio Di Fiore, fedelissimo cassiere di Provenzano: "Fu lui stesso a rivelarmi il progetto - ha messo a verbale Lo Verso - ne parlammo durante un'udienza del processo Grande mandamento. Io gli dicevo che il pm in udienza, Michele Prestipino, era davvero cattivo. Lui mi disse che ce n'erano di più cattivi. Mi parlò di Di Matteo e del progetto di eliminarlo quando sarebbe venuto in villeggiatura a Santa Flavia. Analoga decisione - prosegue Lo Verso - avevano preso per Lumia, che aveva un villino a Mongerbino. Poi, però, non arrivò l'autorizzazione a procedere, così spiegò Di Fiore. Perché c'erano i processi in corso".
Lo Verso ipotizza che fu Provenzano a bloccare le nuove stragi. "A Bagheria, aveva messo pace anche in un'altra occasione - racconta - il gruppo di Onofrio Morreale voleva uccidere il dentista Alfonso Bongiovanni, di Ficarazzi, e pure Di Fiore, che avrebbe dovuto attirare il dentista in un tranello, con una scusa, alla Sicula Marmi". Nel 2003, Bagheria fu sull'orlo di una guerra di mafia, ma Provenzano la sventò con la solita riunione pacificatoria.
Con Lo Verso si sarebbe confidato in carcere anche Michele Aiello, il re mida della sanità privata siciliana, condannato nel processo "Talpe". "Eravamo a Pagliarelli, mi disse: Io non posso parlare, ho paura per i miei figli. Io e Totò siamo stati processati, ma il sardo che informò Totò se la fece franca". Lo Verso prosegue così: "Aiello si riferiva al fatto che il ministro che aveva informato il presidente Cuffaro delle circostanze che poi erano state riferite ad Aiello non è stato neppure processato".
Le parole di Lo Verso si addentrano nei misteri di Provenzano. "Nel settembre 2004, ci informarono che l'appuntamento del giorno dopo, a Ficarazzi, bisognava farlo saltare". E così fallì il blitz della polizia, che era ormai vicinissima al capo di Cosa nostra. Lo Verso non sa da chi arrivò la soffiata. Sa invece quanto gli raccontò Provenzano: "Nell'ottobre '95, si era visto con Luigi Ilardo. Lui sapeva che Ilardo lo stava tradendo. Provenzano mi disse: "Chi si mette contro di me, prima o poi fa una brutta fine". E si riferiva alla fine fatta da Ilardo, che fu ucciso".
La Repubblica, 28 maggio 2011
Per protesta contro Berlusconi, si dimette il neosottosegretario Melchiorre
Daniela Melchiorre |
venerdì, maggio 27, 2011
Dalla Siria ci chiedono aiuto: ascoltiamoli!
Abbiamo ricevuto un video-appello disperato da un membro di Avaaz in Siria che ha messo in pericolo la sua vita per chiederci aiuto.
Il presidente Umberto Santino: "Necessarie nuove indagini sul delitto Impastato"
Peppino Impastato |
Corleone. Inutilizzabile l'archivio del Centro Internazionale di Documentazione sulla mafia e sul movimento antimafia. Chi sono i responsabili?
La stanza del Cidma con i faldoni e le foto di L. Battaglia |
***
La situazione del Cidma di Corleone è davvero scandalosa. Una struttura simbolicamente così importante non può essere lasciata nell'abbandono, senza nessuno che abbia davvero i titoli giuridici e scientifici per mettere i visitatori nelle condizioni di visitarlo proficuamente. Sono tanti i responsabili di questo sfascio. I primi furono l'ex sindaco Nicolò Nicolosi e l'attuale sindaco Nino Iannazzo, che si sono fatti la guerra sulla pelle di questa struttura. Adesso la responsabilità resta sulla testa dell'attuale presidente Marcello Barbaro, che ha l'attenuante dell'assoluta mancanza di finanziamenti, ma l'aggravante di restare abbarbicato alla poltrona di presidente. La responsabilità grandissima, comunque, resta tutta dell'attuale sindaco Iannazzo, che ha preferito far morire il Cidma pur di non lasciarvi operare i suoi avversari politici. L'anno scorso ha concesso, incredibilmente, la cittadinanza onoraria a Barbaro. Si pensava alla "pace" e al rilancio della struttura. Invece niente. Adesso l'unica soluzione sarebbe le dimissioni di tutti e la ricostituzione di una associazione che gestisca il Cidma, composta da tutte le associazioni antimafia più rappresentative, come già era stato fatto nel 2000/2001. Ma la bramosia di potere degli inquilini del municipio difficilmente lo permetterà. (d.p.)
Beni confiscati alla mafia: al via l'ampliamento della centina "Centopassi"
La cantina "Centopassi" |
Mafia: 20 anni dopo Palermo ricorda l'impegno di Libero Grassi
Libero Grassi |
Corleone Dialogos presenta la “Rivoluzione silenziosa contro le mafie” alla Festa nazionale di Avviso di Pubblico
Raccolta dell'uva sui terreni confiscati |
giovedì, maggio 26, 2011
Il pm Di Matteo e Lumia nel mirino dei boss. L'ultimo pentito svela due progetti di attentati
Il magistrato Nino Di Matteo accanto a Salvatore Borsellino |
Il capomafia Stefano Lo Verso ha raccontato ai magistrati che nel 2006 la famiglia di Bagheria voleva uccidere uno dei pubblici ministeri della Dda di Palermo e l'ex presidente della commissione antimafia. Poi, però, il vertice di Cosa nostra non avrebbe autorizzato le nuove stragi: "Perché c'erano i processi in corso", ha spiegato il collaboratore.
Un'ala di Cosa nostra meditava di riaprire la stagione delle stragi. Nel 2006, la famiglia di Bagheria aveva già scelto due obiettivi: il sostituto procuratore Nino Di Matteo e il deputato del Pd Giuseppe Lumia, componente della commissione antimafia. A guidare l'ala dura di Cosa nostra era il boss Giuseppe Di Fiore, fedelissimo cassiere di Bernardo Provenzano: "Fu lui stesso a rivelarmi il progetto - ha rivelato nei giorni scorsi l'ultimo pentito di mafia, Stefano Lo Verso - ne parlammo durante un'udienza del processo Grande mandamento, nel 2007. Io gli dicevo che il pm in udienza, Michele Prestipino, era davvero cattivo. Lui mi disse che ce n'erano di più cattivi. Mi parlò di Di Matteo e del progetto di eliminarlo quando sarebbe venuto in villeggiatura nella zona di Bagheria. Analoga decisione - prosegue Lo Verso - avevano preso per Lumia: pure lui aveva un villino nel Bagherese. Poi, però, non arrivò l'autorizzazione a procedere, così spiegò Giuseppe Di Fiore. Perché c'erano i processi in corso".
Lo Verso collabora con la Procura di Palermo da tre mesi. A febbraio, si era presentato alla caserma dei carabinieri del suo paese, Ficarazzi, con una busta in mano: "Datela al più presto al dottore Di Matteo", disse. E nel giro di pochi giorni il boss aveva iniziato a incontrare il magistrato, firmando in gran segreto decine di verbali. Fino al 10 maggio Lo Verso ha vissuto una doppia vita. Ufficialmente, continuava ad essere un capomafia di Ficarazzi, cittadina alle porte di Palermo. In realtà, collaborava segretamente con la Procura di Palermo e con i carabinieri. Neanche la moglie e i figli sapevano nulla: messi di fronte all'evidenza, hanno deciso di restare a Ficarazzi. Stefano Lo Verso è stato invece trasferito in una località protetta. Adesso, parla del presente e del passato di Cosa nostra. Il neo pentito ha ospitato per due anni il superlatitante Bernardo Provenzano, proprio a Ficarazzi, fra il 2003 e il 2006. L'ha nascosto in casa della suocera e l'ha accompagnato a numerosi summit.
La Repubblica, 26 maggio 2011
Dieci Gay che salvano l’Italia
Nino Gennaro |
Si legge nell’introduzione di Matteo B. Bianchi: “Queste figure sono raccontate alla sua maniera, mischiando cenni biografici e considerazioni personali. Quella che ne viene fuori è una geografia culturale frammentata ma vivace: dieci importanti esempi, dieci esperienze singolari di sofferenza e di autoaffermazione, di lotta e di coraggio, di sfrontatezza e di sincerità”.
***
Froci, salvate l'Italia
di Lara Crinò
Li chiamano checche, finocchi, invertiti, busoni, ricchioni. Non possono avere una famiglia, sono discriminati sul lavoro e molti ancora devono nascondersi. Per la Giornata mondiale contro l'omofobia (17 maggio) esce un libro con dieci storie che aiutano a pensare.
Città Nuove da il benvenuto ai sindaci di "Avviso Pubblico"
Città Nuove da il benvenuto ai sindaci d'Italia aderenti ad Avviso Pubblico, che da oggi e fino a domenica parteciperanno alla Festa nazionale della loro Associazione. Grazie per avere scelto Corleone! Grazie per avere deciso di sostenere e incoraggiare il percorso di legalità che la nostra comunità sta portando avanti. Il sindaco di Corleone Nino Iannazzo ha deciso che "Città Nuove" non doveva essere invitata alla festa. Non essere stati invitati da questo sindaco non è cosa disdicevole. Significa che non considera la nostra testata "omologata" al suo concetto di libertà e di democrazia. Cioè, al suo sistema di potere. Ne siamo orgogliosi! Immaginiamo, tra l'altro, che ci abbia voluto "punire" per aver denunciato la squallida vicenda della Cascata delle Due Rocche. Specie ora che sarà discussa nella seduta consiliare di martedì 31 maggio. Ma, per la verità, il sindaco non ha invitato (almeno fino ad oggi, forse lo farà... fra qualche giorno) alla Festa nemmeno il consiglio comunale. Perchè? Per spocchia? Per superficialità? O semplicemente per carenza di vitamina "D" (cioè, di vitamina Democratica) (d.p.)
Finale di Coppa Italia 1974 Palermo-Bologna e intervista al Presidente Barbera
Sperando che domenica 29 maggio per il Palermo finisca meglio...
Corleone in Festa con "Avviso Pubblico". Ci sarà anche Corleone Dialogos
La città di Corleone sarà protagonista di due importanti eventi nazionali e internazionali. Infatti, dal 26 al 29 maggio si svolgerà la terza edizione della Festa nazionale di Avviso Pubblico e il 4 giugno si chiuderà la Carovana Internazionale antimafie. La Festa Nazionale di Avviso Pubblico vedrà quattro giorni di incontri e iniziative con le scuole, le associazioni, gli enti locali del territorio e di altre parti d'Italia sui temi della lotta alle mafie e della promozione della cultura della legalità. Il tema della terza edizione è: "Amministratori locali e lotta alle mafie: insieme per un impegno comune". Tale importante evento nazionale porterà a Corleone tanti amministratori locali da tutta Italia e permetterà un interscambio con quelli locali. Ci saranno molti incontri con varie personalità, tra cui la sociologa Alessandra Dino, il Prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, il Giudice per le indagini preliminari di Palermo Piergiorgio Morosini, il professore di diritto penale Costantino Visconti. Queste quattro giornate vedranno anche Corleone Dialogos impegnata il 27 maggio al Liceo Don Colletto, dove dopo lo spettacolo "Le mafie in pentola" di e con Tiziana di Masi ci sarà un dibattito con Anna Bucca, Presidente Arci Sicilia, Lillo Gangi, Libera Palermo, moderato da Giuseppe Crapisi, Presidente di Corleone Dialogos. Sempre nella stessa giornata, alle ore 18:30 presso l'aula consiliare del Comune di Corleone sarà presentato il video "La rivoluzione silenziosa contro le mafie" realizzato da Corleone Dialogos e Liberainformazione, sui beni confiscati alla mafia.
Giuseppe Crapisi
CorleoneDialogos
Giuseppe Crapisi
CorleoneDialogos
Gazebo Antica Focacceria S. Francesco: Orlando querela Conticello
(ANSA) - PALERMO, 25 MAG - Il consigliere comunale di Palermo Salvatore Orlando (Idv) ha querelato per diffamazione Vincenzo Conticello, uno dei proprietari dell'Antica focacceria san Francesco, per le sue dichiarazioni dopo l' interrogazione e le prese di posizione dell'esponente politico sui gazebo abusivi del locale che occupavano la piazza san Francesco e che secondo Orlando deturpano la veduta della trecentesca chiesa. Vincenzo Conticello aveva detto '...perche' accendere la macchina del fango verso una delle poche aziende che nonostante tutte le difficolta' create da 'cosa vostra' va avanti e cerca di svilupparsi?... A chi nuociamo? Perche' invece di prendere coscienza sulla lentezza della burocrazia si attaccano aziende come la nostra? Perche' il consigliere dell'Idv Salvatore Orlando, ha strumentalizzato la malaburocrazia per attaccare una delle pochissime aziende che invece di licenziare nel 2011 assume...'. Orlando ritiene le dichiarazioni lesive della sua onorabilita' e del suo mandato di consigliere comunale.(ANSA).
mercoledì, maggio 25, 2011
Marineo. Presentata l'antologia del movimento contadino, curata da Dino Paternostro
Da sx: F. Ribaudo, D. Paternostro, F. Virga, N. Cipolla |
di FRANCESCO VIRGA
Come ben sapeva il Pitrè "la storia si è sempre scritta dai dotti pei dotti, e si è sempre occupata di grandi imprese, più o meno vere, senza dir mai nulla di quel che faceva, di quel che pensava, di quel che credeva la grande massa del popolo". Ci sono volute rivoluzioni sociali e culturali per cambiare i vecchio modo di scrivere la storia e, soprattutto, per arrivare a dare uno statuto scientifico allo studio delle cosiddette classi subalterne. In questo contesto va collocata l'opera curata da Nicola Cipolla e Dino Paternostro, intitolata Antologia di un'epopea contadina, pubblicata dal CEPES (Centro Studi ed Iniziative di Politica Economica in Sicilia) di Palermo lo scorso mese di marzo. LEGGI TUTTO
martedì, maggio 24, 2011
Corleone. Il progetto fotografico "Cento Sguardi" contro gli stereotipi mafiosi
(ANSA) - PALERMO - Lottare contro gli stereotipi sulla mafia, raccontando con i propri occhi il luogo in cui si vive. E' il senso del progetto fotografico dal titolo "I cento sguardi", organizzato in collaborazione con il Comune di Corleone (Palermo), Unicoop Tirreno, Fondazione sistema Toscana-Mediateca, Fondazione Antonino Caponnetto, il Coordinamento antimafia di Firenze e la Cooperativa 'Lavoro e non solo'. L'inaugurazione, nel corso della quale verranno esposte 100 immagini di selezione su oltre 3 mila, è prevista per stamattina mercoledi 25 maggio, alle 11, nel Complesso di San'Agostino, a Corleone. LEGGI TUTTO
MAURIZIO PASCUCCI: "LA COMUNITA' CORLEONESE TRASMETTE TANTI VALORI POSITIVI AI GIOVANI"
MAURIZIO PASCUCCI: "LA COMUNITA' CORLEONESE TRASMETTE TANTI VALORI POSITIVI AI GIOVANI"
lunedì, maggio 23, 2011
CI SCRIVONO. La retorica dell'antimafia
Falcone e Borsellino |
LE GUERRE DI UN PREMIO NOBEL PER LA PACE. Lettera aperta di Perez Esquivel a Barack Obama: da Nobel a Nobel
Adolfo Perez Esquivel |
Agostino Spataro
LEGGI TUTTO
"Non privatizzate sorella acqua". Digiuno dei missionari a S.Pietro
Alex Zanotelli |
Falcone, riaperta l’inchiesta sulla strage. Caccia a chi fornì l’esplosivo a Cosa nostra
La strage di Capaci |
La Procura di Caltanissetta torna a indagare sui misteri dell’eccidio di Capaci. Il pentito Gaspare Spatuzza ha offerto indicazioni importanti, che sarebbero già state riscontrate dalla Dia. L’ultimo collaboratore di giustizia, Fabio Tranchina, ha parlato invece del progetto di attentato a Falcone che doveva essere compiuto a Roma, nel febbraio ''92. Oggi, il giorno del ricordo. A Palermo sono sbarcati tremila studenti con due navi della legalità
Diciannove anni fa, l’esplosivo piazzato dai sicari di Cosa nostra sotto l’autostrada Punta Raisi-Palermo spazzava via il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Antonino Montinaro e Vito Schifani. Oggi è il giorno del ricordo: a Palermo sono arrivati tremila studenti da tutta Italia. E altri cinquanta provengono da 16 paesi europei. Sono sbarcati questa mattina, al porto, dai due traghetti della Snav partiti da Civitavecchia. Con i ragazzi ci sono don Luigi Ciotti, l’instancabile animatore di Libera, e il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. LEGGI TUTTO
L'attacco di Grasso al governo: "Come dialogare con chi ci insulta?"
Il ministro Alfano e il procuratore Grasso nell'aula-bunker |
Alta tensione al convegno organizzato nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone con il procuratore nazionale antimafia e il ministro della Giustizia Alfano
Nel nome di Falcone e Borsellino Giovanni Minoli, da moderatore del dibattito in occasione del diciannovesimo anniversario della strage di Capaci, ci ha provato a smorzare i toni tra governo e magistratura sul tema della riforma della giustizia. Ma se il guardasigilli Angelino Alfano ha colto la palla al balzo dichiarando che "il governo lavorerà sempre per l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, presidio di legalità e fondamento di uno stato di diritto", il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso non è arretrato di un centimetro rispetto al malcontento della magistratura. Anzi, la risposta del superprocuratore è stata dura e tagliente: "Smorzare la tensione? E' come cercare di dialogare con chi ti prende a schiaffi. Dobbiamo usare il Vangelo e porgere l'altra guancia. La delegittimazione rende tutto più difficile, ci danno del matto, maxiutospisti, cancro da estirpare". Un'ovazione di applausi all'interno dell'aula bunker interrompe Grasso che poi riprende per dire la sua sulla riforma della giustizia. LEGGI TUTTO
Diciannove anni fa la terribile strage di Capaci
Giovanni Falcone |
giorni che fecero tremare lo Stato. BORSELLINO: «Giovanni Falco ne concorse al posto di consigliere istruttore, ma qualche Giuda si impegnò subito a prenderlo in giro, poi gli votò contro».
LEGGI TUTTO
La denuncia di Oliviero Toscani: "La Sicilia affonda e nessuno si ribella"
Oliviero Toscani |
L'ex assessore all'attacco di Sgarbi: "Da Salemi sono scappato di corsa. Lui è ingenuo e generoso ma laggiù la rivoluzione dovrebbe farla la gente. Invece mi hanno deluso tutti e non cambia niente"
Di Salemi Oliviero Toscani vorrebbe proprio non sentire mai più parlare. Ma la recente indagine patrimoniale sull'ex deputato Giuseppe Giammarinaro, e soprattutto le aspre parole di Vittorio Sgarbi che lo chiamano in causa minimizzando le dichiarazioni da lui rese ai pm di Palermo, costringono il celebre fotografo, per qualche mese assessore della singolare giunta di Salemi, a tornare sull'argomento. E di certo Toscani non fa nulla per abbassare i toni della polemica. Anzi.
"Io sono scappato dalla Sicilia, e di corsa. Lì è impossibile lavorare, fare qualsiasi cosa. È una terra bellissima, ma ci sono i siciliani, anzi c'è il sistema Sicilia che a Salemi è granitico, incancrenito e che la gente sopporta non capisco come. Per me l'esperienza siciliana è stata un vero incubo".
Toscani, ai pm lei ha denunciato presunte pressioni mafiose, adesso invece se la prende con i siciliani. Come stanno le cose?
"Ma alla fine non c'è grande differenza. Guardi, io queste cose le ho dette in piazza, alla gente di Salemi, la sera prima di andare via. In privato tanti mi hanno dato ragione, ma poi nessuno dice niente, nessuno fa niente, non parla nessuno. L'omertà non è un'invenzione. Mi sembrava di vivere un film neorealista. Adesso provo quasi imbarazzo a fare discorsi da leghista, ma è così: siamo un paese mafioso. Anzi, voglio lanciare una provocazione: sela Lega vuole acchiappare nuovi consensi, vada giù. Dividiamo in due l'Italia e non se ne parli più".
Allora ha ragione Sgarbi quando dice che lei non è andato via per le pressioni di Giammarinaro sulla giunta ma per gli ostacoli ambientali, del sistema, della burocrazia?
"In parte è vero. La mafia è la burocrazia siciliana, non è una sensazione, è vero. Lo dicono tutti, lo sanno tutti. È un sistema granitico del quale a Salemi Giammarinaro è certamente un punto di riferimento. Che lui partecipava alle riunioni di giunta è vero, Sgarbi può negare quanto vuole. Detto questo, quando sono venuto giù sposando con entusiasmo il progetto di Vittorio, non pensavo che ci fosse una situazione politica così incancrenita e con il consenso silenzioso di tutta la città, anche di quella che non vorrebbe. La città è succube di questo sistema mafioso".
Ci vuol fare un esempio di questo sistema?
"Guardi, è presto fatto. Quando arrivi in Sicilia, la prima cosa che ti dicono è: "Ci sarebbe un modo di farsi finanziare questo progetto..." e naturalmente ci vogliono le persone giuste al posto giusto, bisogna andare sottobraccio con questi orribili figuri nei corridoi del potere. Tutti pensano a come farsi finanziare con soldi pubblici, nessuno pensa a produrre. Io sono lombardo, per me è impensabile. Se a Sgarbi va bene, resti pure. Ma alla fine lui, con il suo garantismo, finisce con il garantire l'illegalità".
Lui veramente dice di aver fatto la rivoluzione a Salemi.
"Ma quale rivoluzione, mi faccia il piacere. Cosa ha fatto in tre anni? Niente. Ha fatto parlare di Salemi? E che vuol dire? Anche Totò Riina fa parlare di Corleone. La verità è che Sgarbi parla, parla, parla, ma non conclude nulla. Guardi, Vittorio è un ingenuo, io gli voglio anche bene, è un uomo generoso, umanamente lo conosco bene, ma lì la vera rivoluzione la dovrebbe fare la gente. E invece mi hanno deluso tutti, non cambia niente. Adesso questa indagine su Giammarinaro ha fatto uscire di nuovo le mie dichiarazioni. Ma non è normale che parli solo io. Queste cose le aveva dette anche Rostagno, e l'hanno fatto fuori. Mia moglie, che è norvegese, dice che sono un pazzo".
Allora conla Sicilia lei ha proprio chiuso?
"Basta, è come se fossero tutti morti. Mi sono proprio rotto le palle e non ne voglio sapere più niente. Con Salemi ho già perso tanti soldi, tanto tempo, ed è stato tutto inutile".La Repubblica-Palermo , 22.5.2011
Toscani, ai pm lei ha denunciato presunte pressioni mafiose, adesso invece se la prende con i siciliani. Come stanno le cose?
"Ma alla fine non c'è grande differenza. Guardi, io queste cose le ho dette in piazza, alla gente di Salemi, la sera prima di andare via. In privato tanti mi hanno dato ragione, ma poi nessuno dice niente, nessuno fa niente, non parla nessuno. L'omertà non è un'invenzione. Mi sembrava di vivere un film neorealista. Adesso provo quasi imbarazzo a fare discorsi da leghista, ma è così: siamo un paese mafioso. Anzi, voglio lanciare una provocazione: se
Allora ha ragione Sgarbi quando dice che lei non è andato via per le pressioni di Giammarinaro sulla giunta ma per gli ostacoli ambientali, del sistema, della burocrazia?
"In parte è vero. La mafia è la burocrazia siciliana, non è una sensazione, è vero. Lo dicono tutti, lo sanno tutti. È un sistema granitico del quale a Salemi Giammarinaro è certamente un punto di riferimento. Che lui partecipava alle riunioni di giunta è vero, Sgarbi può negare quanto vuole. Detto questo, quando sono venuto giù sposando con entusiasmo il progetto di Vittorio, non pensavo che ci fosse una situazione politica così incancrenita e con il consenso silenzioso di tutta la città, anche di quella che non vorrebbe. La città è succube di questo sistema mafioso".
Ci vuol fare un esempio di questo sistema?
"Guardi, è presto fatto. Quando arrivi in Sicilia, la prima cosa che ti dicono è: "Ci sarebbe un modo di farsi finanziare questo progetto..." e naturalmente ci vogliono le persone giuste al posto giusto, bisogna andare sottobraccio con questi orribili figuri nei corridoi del potere. Tutti pensano a come farsi finanziare con soldi pubblici, nessuno pensa a produrre. Io sono lombardo, per me è impensabile. Se a Sgarbi va bene, resti pure. Ma alla fine lui, con il suo garantismo, finisce con il garantire l'illegalità".
Lui veramente dice di aver fatto la rivoluzione a Salemi.
"Ma quale rivoluzione, mi faccia il piacere. Cosa ha fatto in tre anni? Niente. Ha fatto parlare di Salemi? E che vuol dire? Anche Totò Riina fa parlare di Corleone. La verità è che Sgarbi parla, parla, parla, ma non conclude nulla. Guardi, Vittorio è un ingenuo, io gli voglio anche bene, è un uomo generoso, umanamente lo conosco bene, ma lì la vera rivoluzione la dovrebbe fare la gente. E invece mi hanno deluso tutti, non cambia niente. Adesso questa indagine su Giammarinaro ha fatto uscire di nuovo le mie dichiarazioni. Ma non è normale che parli solo io. Queste cose le aveva dette anche Rostagno, e l'hanno fatto fuori. Mia moglie, che è norvegese, dice che sono un pazzo".
Allora con
"Basta, è come se fossero tutti morti. Mi sono proprio rotto le palle e non ne voglio sapere più niente. Con Salemi ho già perso tanti soldi, tanto tempo, ed è stato tutto inutile".
domenica, maggio 22, 2011
I 100 sguardi - Corleone negli occhi dei suoi ragazzi
Sarà inaugurata il 25 maggio (e resterà aperta fino al 3 giugno 2011) presso il Complesso di Sant'Agostino la mostra di fotografie realizzate da cento ragazzi di Corleone. Il progetto, ideato e curato da Margherita Abbozzo e Alessandra Capodacqua, è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Corleone, l'Unicoop Tirreno, la Fondazione Sistema Toscana – la Mediateca, Fondazione Antonino Caponnetto e la Cooperativa Lavoro e Non Solo
I Cento Sguardi è un progetto fotografico pensato per le ragazze e i ragazzi di Corleone. A 100 studenti di tutte le età è stata regalata una macchina fotografica usa-e-getta per far loro raccontare “dal di dentro” un paese che é simbolo di molte cose negative ma anche di tante forze positive della società italiana. Le fotografie dei ragazze sono ora presentate in una mostra a cura delle due ideatrici del progetto. Inaugurata prima a Corleone, la mostra viaggierà poi in altre città italiane in Toscana, Lazio e Campania grazie al sostegno dell’Unicoop Tirreno. Questo progetto ha due scopi: quello di dare voce ai ragazzi e alle ragazze del luogo, protagonisti in prima persona del cambiamento culturale necessario per la cultura della legalità, e quello di far conoscere loro allo stesso momento il lavoro svolto a Corleone dalla Cooperativa Lavoro e Non Solo. I Cento Sguardi si ispira ad esperienze analoghe realizzate a New York, in Brasile, in Kenia e in altre parti del mondo, e vuole essere un complemento ideale dei campi di lavoro che si svolgono alla Cooperativa. Perché se questi campi sono un’occasione bellissima, un momento fondamentale del progetto di educazione alla legalità che forma e fa appassionare centinaia di ragazzi non siciliani alla partecipazione diretta, al lavoro e alla dignità, I Cento Sguardi è dedicato ai ragazzi del posto. Dà loro l’opportunità di riflettere sulla bellezza e di ribaltare al tempo stesso i pregiudizi comuni.
I Cento Sguardi è un progetto fotografico pensato per le ragazze e i ragazzi di Corleone. A 100 studenti di tutte le età è stata regalata una macchina fotografica usa-e-getta per far loro raccontare “dal di dentro” un paese che é simbolo di molte cose negative ma anche di tante forze positive della società italiana. Le fotografie dei ragazze sono ora presentate in una mostra a cura delle due ideatrici del progetto. Inaugurata prima a Corleone, la mostra viaggierà poi in altre città italiane in Toscana, Lazio e Campania grazie al sostegno dell’Unicoop Tirreno. Questo progetto ha due scopi: quello di dare voce ai ragazzi e alle ragazze del luogo, protagonisti in prima persona del cambiamento culturale necessario per la cultura della legalità, e quello di far conoscere loro allo stesso momento il lavoro svolto a Corleone dalla Cooperativa Lavoro e Non Solo. I Cento Sguardi si ispira ad esperienze analoghe realizzate a New York, in Brasile, in Kenia e in altre parti del mondo, e vuole essere un complemento ideale dei campi di lavoro che si svolgono alla Cooperativa. Perché se questi campi sono un’occasione bellissima, un momento fondamentale del progetto di educazione alla legalità che forma e fa appassionare centinaia di ragazzi non siciliani alla partecipazione diretta, al lavoro e alla dignità, I Cento Sguardi è dedicato ai ragazzi del posto. Dà loro l’opportunità di riflettere sulla bellezza e di ribaltare al tempo stesso i pregiudizi comuni.
sabato, maggio 21, 2011
Ma a Corleone ci saranno le elezioni?
MAURIZIO NICASTRO
A quanto pare, sì!!! Di solito inizia un anno prima nelle silenziose stanze di chi ha un interesse. Già, a quanto pare, c'è gente, che chiede voti per il rinnovo del consiglio comunale. Le solite cose. Già "vecchi" canditati iniziano a circondarsi di altrettanti "vecchi" candidati per comporre le liste... Per carità, nulla da ridire, legittimo. A questo punto, con voi, concittadine/i mi piacerebbe condividere un'espressione cara a Giovanni Paolo II: "La parola impegna a pensare". In altri termini è quello che da tanto tempo non succede più nel panorama della politica. Oggi sembrerebbe che la parola trasferisca, in foro esterno, solo retorica, e semmai porta nel suo grembo concretezza di progetti, questi vengono tradotti con politiche elitarie: "amici" o parenti, ahimè, è ancora così...?!! Fuori da ogni pessimismo e da ogni ottimismo di matrice "blocchiana" è necessario guardare la nostra realtà con gli occhi del cittadino che, a fatica, cammina e declina il suo tempo cercando di rimanere cittadino ancora libero nella propria città e dai propri bisogni, ma non è assolutamente facile.
Oggi più che mai, sono convinto che tale libertà si eserciti, ancor prima di votare il candidato sindaco, nella scelta del candidato/i. Una società è politicamente libera se esercita la sua forza democratica nella scelta incondizionata dei suoi canditati. Non permettete carissimi cittadine/i l'imposizione del candidato da parte di chi gestisce, in un certo qual modo, il "potere". La libertà non si misura nel dare il voto a questo o quel candidato, ma nella scelta del candidato. Che sia una scelta veramente libera e condivisa da tutti. é una strada faticosa da percorrere, ma è la via che rassicura e assicura la realizzazione del bene comune. Ritorna la domanda: a Corleone è iniziata la campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale? Se tutto tace allora vi è un problema di DEMOCRAZIA!!!! Maurizio N.
***Caro Maurizio, condivido le tue riflessioni. A Corleone la campagna elettorale è cominciata, ma nel peggiore dei modi. C'è in atto una guerra di posizionamento. Ognuno cerca di non dare vantaggio all'altro. All'altro partito? Ma quale partito! I partiti a Corleone (solo a Corleone?) non ci sono più. C'è il singolo uomo politico (?), il singolo consigliere, il singolo assessore. Ognuno aspira a piazzarsi nel migliore dei modi ai nastri di partenza. E tutti stanno attenti a non fare passi falsi. Non si governa e non si fa opposizione. Si fa solo miserabile clientelismo (contributi a dritta e a manca, promesse a mai finire, qualche "internalizzazione" di coop socialmente "utili", specie se tra i soci ho il mio autista o mia sorella! la cascata delle Due Rocche). Tutti pensano di potersi alleare con tutti e non si dispiacciono con nessuno. Quali progetti, quali programmi, quali alleanze alla luce del sole! E allora ben vengano le tue riflessioni. Speriamo che vengano raccolte da ragazze e ragazzi, da donne e uomini di buona volontà, per ridare dignità alla politica, per parlare della nostra città, delle cose (tante) che non vanno e delle sue prospettive future. Forza, corleonesi! Parliamo, confrontiamoci, incazziamoci, ma non restiamo inebetiti di fronte al potentello di turno! (D.P.)
A quanto pare, sì!!! Di solito inizia un anno prima nelle silenziose stanze di chi ha un interesse. Già, a quanto pare, c'è gente, che chiede voti per il rinnovo del consiglio comunale. Le solite cose. Già "vecchi" canditati iniziano a circondarsi di altrettanti "vecchi" candidati per comporre le liste... Per carità, nulla da ridire, legittimo. A questo punto, con voi, concittadine/i mi piacerebbe condividere un'espressione cara a Giovanni Paolo II: "La parola impegna a pensare". In altri termini è quello che da tanto tempo non succede più nel panorama della politica. Oggi sembrerebbe che la parola trasferisca, in foro esterno, solo retorica, e semmai porta nel suo grembo concretezza di progetti, questi vengono tradotti con politiche elitarie: "amici" o parenti, ahimè, è ancora così...?!! Fuori da ogni pessimismo e da ogni ottimismo di matrice "blocchiana" è necessario guardare la nostra realtà con gli occhi del cittadino che, a fatica, cammina e declina il suo tempo cercando di rimanere cittadino ancora libero nella propria città e dai propri bisogni, ma non è assolutamente facile.
Oggi più che mai, sono convinto che tale libertà si eserciti, ancor prima di votare il candidato sindaco, nella scelta del candidato/i. Una società è politicamente libera se esercita la sua forza democratica nella scelta incondizionata dei suoi canditati. Non permettete carissimi cittadine/i l'imposizione del candidato da parte di chi gestisce, in un certo qual modo, il "potere". La libertà non si misura nel dare il voto a questo o quel candidato, ma nella scelta del candidato. Che sia una scelta veramente libera e condivisa da tutti. é una strada faticosa da percorrere, ma è la via che rassicura e assicura la realizzazione del bene comune. Ritorna la domanda: a Corleone è iniziata la campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale? Se tutto tace allora vi è un problema di DEMOCRAZIA!!!! Maurizio N.
***Caro Maurizio, condivido le tue riflessioni. A Corleone la campagna elettorale è cominciata, ma nel peggiore dei modi. C'è in atto una guerra di posizionamento. Ognuno cerca di non dare vantaggio all'altro. All'altro partito? Ma quale partito! I partiti a Corleone (solo a Corleone?) non ci sono più. C'è il singolo uomo politico (?), il singolo consigliere, il singolo assessore. Ognuno aspira a piazzarsi nel migliore dei modi ai nastri di partenza. E tutti stanno attenti a non fare passi falsi. Non si governa e non si fa opposizione. Si fa solo miserabile clientelismo (contributi a dritta e a manca, promesse a mai finire, qualche "internalizzazione" di coop socialmente "utili", specie se tra i soci ho il mio autista o mia sorella! la cascata delle Due Rocche). Tutti pensano di potersi alleare con tutti e non si dispiacciono con nessuno. Quali progetti, quali programmi, quali alleanze alla luce del sole! E allora ben vengano le tue riflessioni. Speriamo che vengano raccolte da ragazze e ragazzi, da donne e uomini di buona volontà, per ridare dignità alla politica, per parlare della nostra città, delle cose (tante) che non vanno e delle sue prospettive future. Forza, corleonesi! Parliamo, confrontiamoci, incazziamoci, ma non restiamo inebetiti di fronte al potentello di turno! (D.P.)
Lumia: Roma fa la guerra alla Sicilia, i veti per affamarla come i Tornado in Libia
Giuseppe Lumia |
La Sicilia si trova, quindi, sotto il fuoco incrociato del solito centrodestra siciliano interessato a tutelare i propri interessi e privilegi e del governo nazionale più antisiciliano della storia dell’Italia unita. Per questo è indispensabile che tutto venga fuori allo scoperto. I siciliani hanno il dovere di sapere chi a Roma è disposto a compromettere finanche il diritto alla salute dei siciliani pur di ritornare al vecchio sistema di potere che per anni ha condannato la Sicilia al degrado e al sottosviluppo.
Dall’altro lato l’esperienza delle riforme ha bisogno di una nuova fase di rilancio dell’iniziativa di governo e parlamentare. La prima per attuare al più presto le riforme già approvate, come il ritorno all’acqua pubblica e l’abolizione degli Ato rifiuti. La seconda per continuare in Assemblea ad approvare riforme di alto profilo, come l’abolizione delle province da sostituire con i liberi consorzi di comuni, secondo quanto previsto dallo Statuto. È questa la migliore risposta per reagire ai sabotaggi del governo nazionale e per occuparsi seriamente dei problemi della Sicilia.
Giuseppe Lumia
senatore della Repubblica
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