giovedì, aprile 28, 2011
La Corte di Giustizia Ue ha bocciato il reato di clandestinità
La Corte di Giustizia della Ue ha bocciato la norma italiana che prevede il reato di clandestinità, introdotto nell'ordinamento italiano nel 2009 nell'ambito del "pacchetto sicurezza" e che punisce con la reclusione gli immigrati irregolari. La norma - spiegano i giudici europei - è in contrasto con la direttiva europea sui rimpatri dei clandestini. Nell'esprimere il suo verdetto, la Corte, composta da un giudice per ognuno degli Stati membri dell'Unione, assolve alla più importante delle sue prerogative: garantire che la legislazione Ue sia interpretata e applicata in modo uniforme in tutti i paesi dell'Unione per rendere effettivo il principio che la legge è uguale per tutti. Il reato di clandestinità introdotto in Italia non è alla sua prima bocciatura. el giugno dello scorso anno anche la Corte Costituzionale si era espressa ulla illegittimità dell'aggravante di clandestinità nei confronti degli mmigrati irregolari perché "discriminatoria", in contrasto con il principio di guaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione "che non tollera irragionevoli diversità di trattamento". Aggravante introdotta col primo "pacchetto sicurezza" del governo, che prevede un aumento di pena fino a un terzo. Allo stesso tempo, però, la Consulta aveva sostanzialmente dato il via libera alla legittimità dello stesso reato di clandestinità, punito con l'ammenda da 5 mila a 10 mila euro.
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