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Il ministro Saverio Romano |
PALERMO - Non si chiude l'inchiesta che vede il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano indagato di concorso esterno in associazione mafiosa. Il gip Giuliano Castiglia ha chiesto al pm Nino Di Matteo di produrre gli atti di un procedimento, scaturito dall'operazione "Ghiaccio", che si era concluso nel 2004 con l'archiviazione. L'indagine era stata riaperta nel 2005 e ora l'accusa chiedeva di chiuderla con una nuova archiviazione. Il gip ha invece deciso un approfondimento della posizione del ministro richiamando gli atti dell'operazione "Ghiaccio" nella quale erano coinvolti, tra gli altri, l'ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, e il medico-boss Giuseppe Guttadauro. Il pm Di Matteo ha chiesto a sua volta l'acquisizione della sentenza ormai definitiva per la quale Cuffaro sta scontando in carcere una condanna a sette anni per favoreggiamento di Cosa nostra. Nella sentenza viene citato il collaboratore Francesco Campanella il quale ha detto che Romano nel 2001 era "a disposizione" della cosca di Villabate (Pa) e dei boss Antonino e Nicola Mandalà. Il gip si è riservato di decidere e ha fissato una nuova udienza per il 9 giugno. Ma un'altra indagine sul ministro palermitano è alla vigilia di una svolta. E' quella per corruzione aggravata nella quale Romano è indagato con Cuffaro e con il senatore Carlo Vizzini del Pdl. I magistrati della Procura si apprestano a trasmettere al Parlamento una serie di intercettazioni che chiedono di utilizzare per l'indagine su un giro di tangenti che ruotano attorno alla società Gas, di cui erano soci Massimo Ciancimino e il tributarista Gianni Lapis.
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