Il centrosinistra batte il centrodestra. E Silvio Berlusconi perde quasi il 30 per cento di consensi in un anno. Sono gli ultimi dati dell'osservatorio di Crespi Ricerche. Il centrodestra di Silvio Berlusconi, presentato con l'ampia articolazione dei possibili partiti che potrebbero appoggiare la sua lista, si attesta al 40,9%, con il Pdl al 27%, la Lega al 10%, La Destra al 2%, Forza del Sud, nonostante sia un partito che ancora non si è presentato nello scenario nazionale, ottiene l'1%, ovvero il doppio della somma ottenuta dal Pid di Romano più l'Adc di Pionati, che rappresentano il gruppo dei Responsabili e che insieme raggiungono lo 0,5%. L'Udeur del redivivo Mastella si attesta poi allo 0,4%. Nel centrosinistra il Pd è al 24,4%, l'Italia dei Valori al 5,2%, Rc+Pdci al 2%, il Sel all'8%, i Socialisti allo 0,8% e la Lista Pannella-Bonino all'1,2%, per un totale del 41,6%. Una sostanziale parità che vede in vantaggio il centrosinistra di una lunghezza. Arbitro è l'area del Polo della Nazione, definito Terzo Polo, in cui l'Udc è al 6,8%, Fli al 6,5%, l'Api di Rutelli all'1,2%, l'Mpa all'1%, LibDem allo 0,2%, attestandosi sopra al 15%, ovvero al 15,7%. Il Movimento Cinque Stelle di Grillo si ferma all'1,8% e il numero degli indecisi è ancora altissimo: 42%. Se non esiste una marcata crisi di Berlusconi in termini di intenzioni di voto, benché in calo, esiste una crisi del premier nella fiducia: -29,1% in un anno, passando dal dato del febbraio 2010, 60,1%, al 31% di febbraio 2011, con una differenza, appunto, di 29,1 punti. Meglio fa il suo governo, che a febbraio 2011 si attesta al 35%.
Affari Italiani.it
Nessun commento:
Posta un commento