|
Giuseppe Pignatone |
La ‘ndrangheta reggina “che non solo ha accumulato e continua ad accumulare immense ricchezze con il suo ruolo di interlocutore privilegiato dei narcotrafficanti sudamericani, ma è anche riuscita ad espandersi in molte parti del mondo a cominciare dalla Lombardia e da altre regioni del Nord Italia” non è un ”fenomeno nuovo” ma ”stiamo assistendo ad un’evoluzione decisiva”. Lo scrive Giuseppe Pignatone, capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, in una lettera al Corriere della Sera. Il procuratore reggino spiega che un ”cono d’ombra informativo ha impedito di cogliere non solo la diffusione dell’omertà e del silenzio in tante province lombarde, come denunciato dalla procura della Repubblica di Milano, ma, ancora e di più, la presenza della ‘ndrangheta in tanti settori dell’economia dell’Italia centrale e settentrionale luogo ideale per investire, senza destare troppo l’attenzione, somme ingentissime, di cui le cosche dispongono. Chiarissimo è stato in questo senso l’allarme del Governatore della Banca d’Italia”. Nella lettera Pignatone parla della ”precisa consapevolezza” che ”bisogna contrastare la ‘ndrangheta tanto in Calabria, dove ci sono il cuore e la testa dell’organizzazione, quanto nel Nord Italia, dove ci sono le sue ramificazioni e la sua espansione economica”. Ma, evidenzia, ”la repressione non basta. E’ necessaria la reazione della società civile, con tutte le sue articolazioni, ognuna delle quali può svolgere un ruolo prezioso, innanzitutto agendo secondo le regole e contrastando il silenzio e l’omertà: così si può sconfiggere questo cancro della società, come l’hanno definito i vescovi italiani, che mette a rischio l’economia e la democrazia del nostro Paese”.
Nessun commento:
Posta un commento