“Grandi aziende del settore turistico hanno sospeso i contatti con la cooperativa Conca d'oro, che ha portato nel mercato della legalità un'impresa confiscata alla mafia, riconducibile alla famiglia mafiosa di Brancaccio dei Graviano”. È la denuncia lanciata da Filippo Parrino, presidente di Legacoop Palermo, durante il congresso provinciale dell'organizzazione svoltosi stamani. “Abbiamo provveduto a segnalare queste aziende al prefetto”, ha aggiunto Parrino, che nel corso del suo intervento ha poi sottolineato, tra le altre cose, come la crisi economica abbia inciso negativamente anche sui dati relativi alla cooperazione, aspetto, questo, evidenziato anche dal presidente regionale Elio Sanfilippo. Nelle difficoltà, tuttavia, si registrano segnali incoraggianti quali, ad esempio, “il rientro nel patrimonio cooperativo del villaggio turistico di Città del mare. Una realtà – ha detto Parrino – con una propria storia e che appartiene a tutti i siciliani”. Il presidente di Legacoop Palermo, inoltre, per quanto concerne la gestione del welfare locale, non ha risparmiato aspre critiche all'amministrazione comunale e al sindaco Diego Cammarata, “che crede di poter governare la città con un palmare”. La “cattiva amministrazione” o, come alcuni dei relatori l'hanno definita, “la non amministrazione della città di Palermo”, ha rappresentato il filo conduttore di quasi tutti gli interventi. Rappresentanti delle coop, del mondo dell'imprenditoria e delle associazioni di categoria hanno trovato un denominatore comune nell'urgenza di dare al capoluogo una vera guida. “Dobbiamo impegnarci a fare quello che nessuno, in questo momento, sembra in grado di fare: creare occupazione, sviluppo, posti di lavoro. Soltanto noi possiamo farlo”, ha affermato Roberto Helg, presidente di Confcommercio Palermo. Per il presidente della locale Confindustria, Alessandro Albanese, “la ripresa dalla crisi non può però gravare tutta sulle imprese. Per ripartire – ha detto – serve il sostengo della spesa pubblica”. Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all'Ars, ha sottolineato come, ad oggi, ci siano “serie difficoltà a garantire la spesa corrente. Occorre – ha aggiunto – un piano di investimenti con risorse straordinarie, nazionali ed europee. Con riferimento a queste ultime bisogna poi capire cosa andare a finanziare”. Sul ruolo centrale della legalità si sono soffermati invece Maurizio Calà, segretario della Cgil di Palermo, e Rosanna Montalto, presidente della Consulta antiracket. “La legalità – ha detto Calà – non si sostanzia soltanto nella lotta alla mafia, ma anche nel contrasto della corruzione, la quale blocca il sistema economico della città ostacolando lo sviluppo”. “Vogliamo sostenere e sollecitare alla denuncia chi oggi è vittima delle estorsioni e di un'altra piaga forse ancora più sottaciuta quale l'usura”, ha spiegato Montalto. Per Sebastiano Canzoneri, segretario provinciale della Cna di Palermo, “la battaglia seria si fa con l'idee, e le idee non possono essere tutte uguali. Ognuno di noi – ha spiegato – è chiamato a dare il proprio contributo. Siamo disponibili a intraprendere un percorso finalizzato alla rinascita della città, salvaguardando tuttavia la nostra autonomia nel mondo della cooperazione”.
Fonte: SiciliaInformazioni
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