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"Terre di Corleone": Don Ciotti ricorda Rizzotto |
''E' emozionante vedere come il ricordo di Placido Rizzotto e Giuseppe Letizia vive ai giorni nostri; vive nella cooperativa che da dieci anni ne porta il nome e vive nei prodotti Libera Terra distribuiti in tutta Italia e nel mondo''. Cosi' Don Luigi Ciotti ha ricordato da Corleone il sindacalista, ucciso dalla mafia il 10 marzo del 1948 per il suo impegno a favore del movimento contadino nell' occupazione delle terre, e il pastore che fu ucciso a soli 13 anni per aver visto in faccia gli assassini di Rizzotto. La storia del giovane, poco conosciuta, e' stata scelta da Libera per raccontare la lotta alla mafia in occasione della XIII giornata della memoria e dell'impegno che si terra' a Bari il 15 marzo. ''Siamo di nuovo impegnati nella raccolta di un milione di firme per una legislazione anti-corruzione che si attende dal 1999'', ha detto Don Ciotti durante l'inaugurazione della sede temporanea del presidio di Libera Corleone Dialogos, la cooperativa 'Unione Agricola', voluta da Bernardino Verro nel 1906. ''Come fu 15 anni fa per la legge 109 sul riuso dei beni confiscati - ha sottolineato Don Ciotti - quando Corleone ci invito' per raccogliere le prime firme. Corleone si e' gia' redenta''. A conclusione della mattinata, nell'ex masseria confiscata a prestanomi di Totò Riina, che adesso è diventato un agriturismo affidato alla coop Pio La Torre, don Ciotti ha sottolineato di condividere l'appello della Cgil per trovare il corpo di Rizzotto. "Lo dobbiamo ai suoi familiari, al suo sindacato e all'Italia democratica", ha detto il presidente di Libera.
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