Mauro Rostagno |
Polizia e carabinieri confliggenti. Rino Germanà e Nazareno Montanti, sono due investigatori, il primo poliziotto, l’altro carabiniere, che nel 1988 si occupavano a Trapani della lotta alla criminalità. Eppure il loro approccio con uno dei più efferati delitti di quell’epoca, quello di Mauro Rostagno, 26 settembre 1988, a 12 giorni da un altro delitto, quello del giudice (in pensione) Alberto Giacomelli, è risultato essere diverso, opposto. Polizia da una parte, con il dirigente della Mobile, Rino Germanà, oggi questore a Piacenza, dopo esserlo stato a Forlì, ed essere sfuggito nel 1992 ad un agguato mafioso a Mazara, e Carabinieri, dall’altra parte, con l’allora tenente colonnello Nazareno Montanti, oggi generale in pensione, si sono subito divisi: i poliziotti hanno pensato subito al delitto di mafia, per la caratteristiche dell’agguato, i carabinieri a una vendetta interna, maturata dentro la Saman, la comunità fondata da Rostagno assieme a Francesco Cardella e alla sua compagna, Chicca Roveri. LEGGI TUTTO
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