di SALVO INTRAVAIA
In Italia i quindicenni "privi delle capacità fondamentali di lettura e di scrittura" sono 21 su cento. Ma in Sicilia la percentuale schizza al 31,4 per cento.
Record di quindicenni "semianalfabeti" in Sicilia. La Commissione europea lancia l'allarme sull'analfabetismo funzionale dei giovani che risiedono nel vecchio continente ed incarica un gruppo di esperti, presieduto dalla principessa Alexia Juliana Marcela Laurentien dei Paesi Bassi, che avrà il compito di "individuare i metodi per migliorare i livelli di alfabetizzazione" degli adolescenti europei. Il dato scaturisce dall'ultima indagine Ocse-Pisa sulle competenze dei quindicenni di 65 paesi dei cinque continenti in lettura, matematica e scienze.
In Europa, quasi 20 adolescenti su cento "sono privi - scrive in un recentissimo resoconto la stessa Commissione europea - delle capacità fondamentali di lettura e di scrittura, il che rende loro più ardua la ricerca di un lavoro e li pone a rischio di esclusione sociale". Il conteggio dei ragazzi meno "attrezzati" è stato condotto attraverso l'ultima indagine Pisa (Programme for International Student Assessment) dell'Ocse su coloro che hanno ottenuto basse performance (al di sotto del secondo livello sui 6 previsti dall'indagine) in lettura. In Italia i quindicenni "privi delle capacità fondamentali di lettura e di scrittura" sono 21 su cento. Ma in Sicilia la percentuale schizza al 31,4 per cento. E sfiora addirittura il 43 per cento tra i quindicenni maschi. Per avere un'idea del gap tra gli adolescenti siciliani e quelli delle altre regioni basta scorrere le tabelle dell'indagine pubblicata lo scorso mese di dicembre. In Lombardia gli adolescenti che entrano in crisi appena si mettono un libro o un giornale in mano sono meno di 12 su 100, che salgono a 14 in Veneto e 22 nel Lazio. Per non parlare del confronto con i paesi che si collocano nelle posizioni più alte della classifica. I giovani coreani con scarse capacità di lettura sono meno di 6 su 100 e fanno ancora meglio i cinesi di Shanghai: appena 4 su 100. E in Finlandia si sale all'8 per cento. Le performance dei quindicenni siciliani si collocano dopo i coetanei cileni e turchi.
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