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Susanna Camusso |
Il comitato promotore della legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica del servizio idrico ha lanciato oggi, dallo Steri di Palermo, un appello all'Assemblea regionale siciliana per approvare una riforma organica dell'intero comparto idrico. L'iniziativa, sostenuta dalla segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, intervenuta a Palermo, ha l'obiettivo di chiedere l'istituzione di un'autorità di vigilanza e controllo con la partecipazione di cittadini e forze sociali, interventi sulla salute dei fiumi, e l'attuazione della direttiva - quadro europea sulle acque (la numero 60/2000) in modo da assicurare, entro il 2015, "il diritto per tutti a una buona acqua"attraverso lo strumento del piano di gestione del distretto idrografico regionale. Contro i "disservizi nei turni di erogazione e gli alti costi delle tariffe che hanno fatto della città di Agrigento un casò - sostiene Alfio La Rosa, del dipartimento Politiche energetiche della Cgil - chiediamo che la tariffa per uso domestico garantisca l'erogazione gratuita per l'alimentazione, l'igiene umana per un minimo di 50 litri a persona, offrendo tariffe eque per un bene comune". Alla manifestazione hanno aderito, oltre alla Cgil, il Forum siciliano per l'acqua bene comune, il Comitato dei sindaci, associazioni e movimenti. Attualmente, nella regione, la gestione del servizio idrico è in mano ai privati in 6 province su 9 e interessa la società Siciliacque per il 75%. "Questo è il primo ddl di iniziativa popolare nella storia dell'autonomia siciliana - spiega La Rosa - e per il quale sono state raccolte quasi 35mila firmé. Dopo il giudizio di ammissibilità dato a novembre dal presidente dell'Ars, il testo dovrebbe essere incardinato nella competente commissione. 'Chiediamo che le forze politiche che hanno votato l'articolo 49 della Finanziaria che prevede la possibilità di rescindere i contratti con i privati, sostengano il disegno di legge".
14 gennaio 2011
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