Vincenzo Oliveri, presidente della Corte d'Appello a Palermo |
di ALESSANDRA ZINITI
Il presidente della corte d'appello di Palermo Vincenzo Oliveri, nella sua relazione sullo stato della giustizia del distretto, parla di "sfascio inarrestabile" e "ammalato terminale". Le intercettazioni telefoniche e ambientali sono aumentate di un terzo: "Sono un caposaldo dell'impianto probatorio in presenza della perdurante cultura dell'omertà". I boss mafiosi cercano un nuovo capo. Ma al di là della mafia, sono in vertiginosa crescita i reati contro la pubblica amministrazione "Uno sfascio inarrestabile, un ammalato terminale, la fotografia di una società alla deriva". E' impietosa la valutazione del presidente della corte d'appello di Palermo Vincenzo Oliveri sullo stato della giustizia nel distretto del capoluogo siciliano. Ma tra quelli che l'alto magistrato ha definito "i numeri di una resa", oltre a quelli dell'enorme arretrato, dei vuoti in organico e dell'esiguità delle risorse finanziarie, ne spicca agli occhi uno: le intercettazioni telefoniche e ambientali sono aumentate di un terzo con una spesa complessiva da record, oltre 43 milioni e mezzo di euro, di gran lunga superiore ai 33 milioni dello scorso anno. "Il ricorso alle intercettazioni - ha detto Oliveri - costituisce il caposaldo dell'impianto probatorio in presenza della perdurante cultura dell'omertà". Nonostante i grossi colpi inflitti dalle tante operazioni antimafia, cinque latitanti di spicco arrestati tra Palermo e Agrigento, e nonostante una ripresa delle collaborazioni con la giustizia, il presidente della corte d'appello ipotizza il tentativo dei boss "di riprendere i loro contatti per designare un nuovo capo e riprendere le azioni criminose". Ma se alla mafia è ascrivibile un solo omicidio nell'anno appena conclusosi, l'aumento degli omicidi volontari e colposi fa registrare nuove emergenze alle quali la società civile è chiamata a fare fronte: come gli omicidi colposi, più che quadruplicati, causati da incidenti stradali e casi di malasanità che hanno indotto la Procura della Repubblica a costituire un apposito pool salute per far fronte al continuo aumento di denunce da parte dei cittadini. Aumentano furti ed estorsioni: queste ultime sono quasi triplicate rispetto allo scorso anno. E sono in vertiginosa crescita anche i reati contro la pubblica amministrazione: "Un crescente, desolante quadro di illegalità diffusa - descrive Oliveri - tanto nelle modalità di esercizio di pubbliche funzioni, nella gestione della cosa pubblica e nell'impiego delle risorse, quanto nei rapporti dei cittadini con la pubblica amministrazione". In aumento anche i reati economici: bancarotta, usura e truffe in particolare alle assicurazioni. Il presidente della corte d'appello segnala anche come siano in crescita i reati di violenza sessuali, anche da parte di minori, e la consistenza dei procedimenti per il nuovo reato di stalking. Un capitolo a parte è dedicato all'emergenza carceri con un numero di detenuti, più di 3.500, che supera e di molto la capienza massima di 2.200 detenuti dei penitenziari del distretto. La Repubblica-Palermo, 29.1.2011
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