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L'avv. Gaetano La Venuta |
CORLEONE - Sono stati rimessi in libertà Domenico Mancuso ed il padre Francesco Mancuso. I due erano stati arrestati dai carabinieri su disposizione dell’A.G. e posti ai domiciliari lo scorso 13 dicembre con l’accusa di peculato e falso. Si ridimensiona, quindi la vicenda che nei giorni scorsi ha destato stupore ed incredulità in città, dove i due Mancuso sono conosciuti e stimati. Domenico Mancuso, 37 anni, è dipendente del comune di Corleone ed ha lavorato all’ufficio contratti; il padre Francesco Mancuso, di 63 anni, invece è funzionario della sede distaccata di Corleone dell’Agenzia delle Entrate. Nell’ordinanza emessa dal GIP in data 22 dicembre, subito dopo l’interrogatorio dei due indagati, il magistrato ha scritto che «devono essere rivisitate le valutazioni espresse nell’ordinanza applicativa della custodia». Il Gip ha ritenuto «analitiche e precise le dichiarazioni rese da Domenico Mancuso in merito alla vicenda della marche da bollo da applicare sui contratti rogati in forma pubblica amministrativa dal segretario generale dell’epoca…. e chiarificatrici tanto delle prassi generali impiegate presso il comune, quanto di aspetti specifici della vicenda quali il “ritrovamento” sia dei contratti “smarriti” che delle 677 marche da bollo». Aspetti che scrive il GIP «minano alla base la consistenza indiziaria dei dati acquisiti nel corso delle indagini». Per quanto riguarda, invece, Franco Mancuso, il Gip ha sottolineato che «la misura degli arresti domiciliari deve essere revocata per mancanza delle condizioni generali stabilite dall'art. 273 cpp per l'applicazione delle misure cautelari». Per mancanza, cioè, dei gravi indizi di colpevolezza. Nel corso dell’interrogatorio, durato diverse ore, quindi, il padre, assistito dall’avv. Gaetano La Venuta, e il figlio, assistito dall’avv. Vincenzo Termini, hanno ampiamente chiarito la loro posizione e risposto a tutte le domande del magistrato. Valutati tutti gli atti il Gip, anche se il PM aveva espresso parere contrario, ha disposto la revoca del provvedimento di carcerazione per Domenico e Francesco Mancuso.
Cosmo Di Carlo
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