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Il "pentito" Vincenzo Calcara |
(ac) L’incontro organizzato per ricordare la nascita di Paolo Borsellino va deserto a Castelvetrano, nel Trapanese, paese natio di Matteo Messina Denaro. E le ragioni sarebbero dietro la presenza del loro compaesano Vincenzo Calcara, pentito, che dopo 19 anni è tornato nel suo paese. Non è ben accetto. Un preside si è rifiutato di partecipare all’incontro, mentre l’ex sindaco Antonio Vaccarino, lo “Svetonio” della corrispondenza con Messina Denaro, lo ha pubblicamente attaccato e denunciato. Calcara ha preso la parola all’incontro, a cui ha partecipato anche il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, spiegando di essere intervenuto perché lo doveva a Borsellino: “il quale mi ripeteva sempre che la verità rende un uomo libero. Ai giovani dico che devono rifiutare le forze del male. Francesco Messina Denaro aveva organizzato l’uccisione di Borsellino e io lo dissi al magistrato. Voleva ucciderlo o con un fucile di precisione o con un’auto bomba. Era tutto scritto nell’agenda rossa che è sparita dopo la strage di via D’Amelio”. “Calcara non ha nulla da insegnare ai nostri giovani. Il presunto dottore in criminologia e malaffare ha tutte le caratteristiche di un mistificatore” ha mandato a dire il preside di una scuola, Francesco Fiordaliso. Prima che iniziasse l’incontro, Vaccarino ha detto invece di avere inoltrato una denuncia contro il pentito e ha aggiunto che “è un’offesa per tutti far fare il docente della legalità a un assassino. Sono commosso per il rifiuto dei giovani a incontrarlo”. Proprio sulla scarsa presenza di gente alla iniziativa, scarsamente pubblicizzata, Ingroia ha detto di ritenere che sia “un segnale molto grave quello che si sta dando oggi nella città di Matteo Messina Denaro, il quale ne rimarrà certamente contento. L’assenza di giovani è un’offesa pure nei miei confronti. Calcara ha avuto valutazioni non sempre convergenti da parte dei magistrati, ma oggi non gli si doveva fare il processo”.
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