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Massimo Ciancimino |
Scatta l'accertamento sui beni confiscati a Massimo Ciancimino. Tre esperti, nominati dal Tribunale, dovranno verificare la liceità di un patrimonio che ammonta a circa 60 milioni La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, presieduta da Silvana Saguto, ha disposto l'esecuzione di una perizia sulla provenienza dei beni confiscati a Massimo Ciancimino. Tre esperti, nominati dal Tribunale, dovranno accertare l'eventuale liceità o illiceità di circa 60 milioni appartenenti a Ciancimino junior e distribuiti in società, appartamenti, aziende, barche, conti correnti bancari e titoli di credito che si trovano in Italia e all'estero e che sono intestati formalmente a una serie di presunti prestanome. I periti dovranno depositare il loro lavoro entro maggio. I tre esperti sono Giovanni Giammarda, Attilio Masnata e Gianfranco Scimone. Dovranno esaminare la contabilità e i bilanci delle aziende del "Nucleo Lapis", le fonti di finanziamento delle imprese, l'ammontare delle passività aziendali, le "capacità reddituali e i flussi finanziari dei nuclei familiari rientranti nel procedimento" e infine la "provenienza e la destinazione delle somme riferite a vendite e acquisto di partecipazioni societarie delle aziende", appartenenti alle stesse famiglie Lapis, Ciancimino e Campodonico. Il valore dei beni sequestrati e confiscati dal Gup con la sentenza di primo grado è di circa 60 milioni di euro.
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