L´idea era di farne un sanatorio di lusso, ma una commissione di inglesi lo sconsigliò. Il Fai celebra l´anniversario del Grand hotel di Palermo
C’era una volta - e mai ci fu - un sanatorio di lusso sul mare, all´Acquasanta, dove curare i polmoni alto-borghesi di mezza Europa. Comincia così il romanzo del grande albergo palermitano, mitico già nel nome, mito abitato da miti, che tra alti e bassi, anno dopo anno, ha attraversato il Novecento e ancora oggi è qui con l´imponenza supponente di chi ha visto la storia con gli occhi: Villa Igiea. Reggia borghese della famiglia siciliana più famosa della Belle Epoque, salotto chic della bella società che credeva nel progresso, superbo rifugio dell´intellighenzia internazionale, cornice liberty di mille storie e mille avventure, castello di passioni infuocate e feste che finivano all´alba. Night negli anni Cinquanta, tutto smoking e balli, auto da sogno e panfili, e tanti artisti, scrittori, registi, attori, massoni, whisky a fiumi e sigari pregiati, flash e donne impellicciate, in posa sugli scaloni, tra specchi e dipinti, inseguite sulle terrazze che sfumavano verso il mare con finte rovine. LEGGI TUTTO
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