Il popolo del Pd a piazza S. Giovanni |
Una robusta iniezione di fiducia per tanti cittadini che sentono l'urgenza di cambiare il paese e che avvertono come possibile e forse vicino il cambiamento del Paese: culturale, non solo politico. Questo si respira nella manifestazione del Partito democratico a Roma. Vi riportiamo la cronaca di una giornata particolare.
Primo messaggio: cambiare si può
Con due messaggi incorporati che emergono con forza parlando con ragazze e ragazzi, pensionati, precari, operai, impiegati, amministratori pubblici. Il primo messaggio è al Paese: non solo vogliamo mandare a casa Berlusconi, sentiamo che la forza per mutare strada cresce al di là di come andrà il 14 alla Camera. Un cartello è emblematico: “La pazienza del popolo è la mangiatoia del tiranno. Vattene”.
Messaggio al Pd: sia unito, no litigi mediatici
Il secondo messaggio è invece al Partito Democratico: si muove bene, il discorso di Bersani conquista, però deve essere unito, i dirigenti devono smetterla di battibeccarsi a mezzo stampa o tv, i tanti che ogni giorno ce la mettono tutta nei paesi, nelle città, nel cosiddetto territorio, e formano la base sono stanchi di litigi mediatici. “Serve spirito unitario e andare sul concreto, questo vogliamo dai vertici del Pd”, conferma Marco Bremme da Erba, Como. Perché le cose possono mutare. “Nel comasco Lega e Pdl hano il 70% ma litigano per questioni di potere e hanno crepe. Il federalismo perde presa pure da noi, la disoccupazione cresce, monta una protesta generica contro tutti i partiti, se siamo uniti e usiamo il lavoro e la Costituzione come parole d'ordine possiamo attirare molte persone”. “Questa piazza dice che il Partito democratico c'è ed è fatto da persone per bene nel territorio – chiosano Elisabetta Benedetti e Anna Spina da Campobasso – un'altra Italia è possibile purché non ci facciamo male da soli, siamo specialisti”. Centinaia di migliaia, un popolo variegato
Centinaia di migliaia. Il Partito democratico non rilascia cifre però le persone sono centinaia di migliaia. Persone delle più variegate. Tantissimi i giovani. Il caminio del sound system da Bologna spara musica e militanza. Molti gli studenti, tantissimi coloro che sono presi dalla tenaglia della precarietà o della disoccupazione. Il corteo nel braccio da piazza della Repubblica già prima delle 14 preme per muoversi. Un'infinità di bandiere dei Democratici, tante quelle arancioni di Giovani democratici, si notano in piazza San Giovanni quelle gialle dei “Moderati” piemontesi, movimento di centro ora vicino al Pd ma di cui i più – almeno i non piemontesi – ignorano origini e profilo.
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