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Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo |
Saranno circa 115 milioni i tagli diretti e 19 milioni i tagli indiretti, provenienti da minori trasferimenti dello Stato e della Regione, sul bilancio del comune di Palermo. "Si prospetta dunque un taglio complessivo che supera i 130 milioni di euro", dicono il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà e il responsabile del dipartimento per le politiche economiche della Cgil Roberto D'Agostino. Nello studio, elaborato assieme al Cerdfos della Cgil, si prevedono tagli dal patto di stabilità nazionale per il Comune di Palermo, pari a 38 milioni, più i 15,7 milioni per il Coime, che gestisce i lavori di manutenzione in città in cui operano circa 800 edili assunti. Dalla finanziaria della Regione sono prevedibili 61 milioni di minori trasferimenti così ripartiti: 20 milioni in meno sul Fondo autonomia locale, 26 milioni di tagli complessivi su Famiglia e Sociale e 15 milioni in meno per il trasporto pubblico locale (Amat). Sulla base del calcolo della spesa "obbligatoria", che nel 2011 il Comune dovrà sostenere, il taglio diretto di 114 milioni "metterà a rischio serio l'equilibrio del bilancio del comune di Palermo, compromettendone la stessa sopravvivenza", aggiungono Calà e D'Agostino. Tra i tagli indiretti la Cgil calcola una stretta di 13,7 milioni sul fronte della cultura e dei teatri che si aggiungono ai tagli già operati dal Comune e che colpiranno il Teatro Biondo, il Teatro Massimo e altre istituzioni culturali, dal Foss, al Brass al Museo di arte contemporanea. Con il rischio concreto della chiusura dei teatri e della desertificazione civile, culturale e produttiva della città". Nel conto anche 12 milioni mancanti per la gestione in equilibrio del contratto Gesip. "Il rischio già vissuto è che per quadrare il bilancio - dice la Cgil - si pensi a scaricare le responsabilità e i costi di questo disastro sui cittadini e le imprese aumentando le già alte e ingiustificate tasse e tariffe che la città paga".
SiciliaInformazioni, 16.12.2010
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