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Il cardinale Paolo Romeo |
Il cardinale Paolo Romeo, nell'omelia della messa in Cattedrale, ha attaccato chi travisa il senso del Natale che "non può essere ridotto a sentimenti melliflui da godere nell'egoismo" "Continuiamo a respirare lo stordimento di un consumismo sfrenato che utilizza i nostri migliori sentimenti per ridurre tutto a una festa senza il festeggiato. Sento il dovere di ribadire che questa spinta consumistica è anche irresponsabile in questo tempo in cui una crisi economica diffusa a tutti i livelli chiede maggiore senso di responsabilità e precise scelte di sobrietà". L'ha detto l'arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, nell'omelia che ha pronunciato stamane in cattedrale. "Il Natale - ha aggiunto - non può essere ridotto a sentimenti melliflui da godere nell'egoismo. Dio che si fa povero, ultimo fra gli ultimi, ci invita ad assumere uno sguardo sempre nuovo sulla realtà e a farci concretamente pensare a quanti condividono ancora oggi le miserie dell'uomo, i suoi affanni, la povertà materiale, morale, sociale, spirituale". "Se vogliamo vivere veramente il Natale - ha continuato - dobbiamo farlo nella carità, riflesso dell'amore di Dio. Solo per fare un esempio: abbiamo idealmente invitato a pranzo qualche povero, destinando qualcosa ai bisognosi della nostra città? Abbiamo pensato, fra le tante cose, ad alleviare con la nostra visita la solitudine di qualche ammalato o di qualche anziano che conosciamo? Abbiamo soprattutto dedicato più tempo ad una concreta revisione personale?". "Troppe - ha concluso - sono le conseguenze del degrado morale, del dilagare del vizio, dello scadimento di una umanità che gioca solo 'al ribasso', senza attenzione alla dignità della persona".
(La Repubblica, 25 dicembre 2010)
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