|
L'ingresso del parco sul fiume |
I lavori di realizzazione del parco fluviale sono stati ultimati circa un anno fa, ma l’area naturalistica attorno alla cascata delle “Due Rocche” ancora oggi è inaccessibile, sbarrata da un cancello. Possibile che si fa tanto, si spendono tanti soldi per rendere attraente e fruibile un’area, per poi tenerla chiusa? Queste considerazioni mi hanno spinto a presentare un’interrogazione consiliare al sindaco Iannazzo e all’assessore al ramo Giandalone. La sera del 29 novembre, assente l’assessore, il primo cittadino ha detto di non essere molto preparato sull’argomento, che così è stato rinviato. La sera del 3 dicembre, è stato l’assessore a rispondere. Che ha detto? Semplicemente di non avere un’idea una di come gestire l’area. Hanno aspettato improbabili finanziamenti per affidarne la gestione a qualche associazione. E adesso, visto che finanziamenti non ne arrivano, hanno dato mandato agli Uffici competenti di preparare una gara di appalto per affidarne la gestione a privati, utilizzando fondi comunali. Ma, caro assessore, è stata la mia osservazione, con tutti i lavoratori precari che il comune ha in servizio, perché non pensa di utilizzare alcuni di essi per la gestione dell’area, magari stabilizzandoli? Anche perché sappiamo benissimo cosa significa in genere l’esternalizzazione dei servizi: qualità del servizio pessima, sfruttamento degli operai altissimo, clientelismo altissimo. Un esempio: gli operai delle pulizie del tribunale da diversi mesi non percepiscono il loro misero stipendio…
Giandalone ha spiegato che l’idea di utilizzare il personale precario la stanno prendendo in considerazione. Aspettano una valutazione degli uffici per decidere. Scommettiamo che decideranno per l’esternalizzazione, la pessima qualità del servizio e il clientelismo?
(d.p.)
Nessun commento:
Posta un commento