L'on. Agostino Spataro |
On. Spataro, ho l’impressione che lei provi imbarazzo nel constatare che, da uomo appartato, ha una grande libertà di parola e di scrittura. Non mi spiegherei altrimenti la sua cortese resistenza a non farsi intervistare.
In verità, durante la mia lunga esperienza politica ho sempre cercato di pensare e di agire da uomo libero; anche da dirigente e deputato nazionale del Pci, partito regolato al suo interno dal “centralismo democratico”. Il fatto è che mi danno fastidio l’attuale processo di omologazione, verso il basso, del ceto politico, l’asservimento della politica e di certa informazione agli interessi dei grandi gruppi finanziari e economici. Questa corsa affannata di uomini e donne che per un posto di consigliere o deputato o di assessore sono disposti a rinunciare alla loro libertà e dignità. La politica, i partiti mi appaiono costruzioni artificiose, ingannevoli, mirate a conseguire obiettivi di affermazione personale. Perciò, cerco di starne alla larga. Anche se, collaborando con “La Repubblica” e con altri giornali e riviste, mi sforzo di continuare a dare un contributo al cambiamento, sempre dalla parte dei lavoratori, dei giovani e della legalità. Cose che non si possono fare più all’interno dei partiti, anche di sinistra, dove il confronto delle idee è praticamente vicino allo zero. LEGGI TUTTO
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