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Mariella Maggio, segretaria Cgil Sicilia |
PALERMO - Secondo la Cgil siciliana, "l'anno 2010 si chiude con un bilancio negativo sotto il profilo dell'occupazione e delle vertenze ancora aperte". "I posti di lavoro perduti solo nei primi 9 mesi dell'anno - afferma una nota del sindacato, sono stati 16 mila, il tasso di occupazione è diminuito di mezzo punto. Si aspettano soluzioni per la Keller, per i cantieri navali di Palermo e Trapani; nulla di nuovo sul fronte della Fiat di Termini Imerese, per la quale si attende ancora una proposta seria e credibile, che consenta di proseguire con l'attività produttiva della fabbrica e dell'indotto". "Restano in alto mare le riforme della formazione professionale (per la quale la Cgil ha chiesto l'apertura di un tavolo di crisi) - prosegue il sindacato - della pubblica amministrazione, la questione dei rifiuti mentre si attende ancora un valido piano energetico regionale". E ancora "in sospeso la vicenda dei rigassificatori, così come le bonifiche dei siti industriali di Priolo e Gela. Nulla di fatto riguardo alle iniziative per consentire la ripresa dell'edilizia con la sua funzione anticiclica, mentre centinaia di cantieri restano bloccati per intoppi spesso facilmente superabili. Congelati gli accordi di programma quadro su trasporti, acqua, strade, che il governo nazionale vuole annullare a fronte di un piano per il sud davvero povero". Se si esclude la cassintegrazione non c'è stato "nulla di positivo neanche per le politiche sociali, con un welfare che si contrae sempre di più". "Il nostro auspicio - dice Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia - è che il nuovo anno porti consiglio al governo regionale e anche a quello nazionale".
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