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Roberto Maroni |
ROMA - Nel nord Italia e soprattutto in Lombardia c'è una «costante e progressiva evoluzione» della 'Ndrangheta che, ormai radicata da tempo su quei territori, «interagisce con gli ambienti imprenditoriali lombardi». Lo sottolinea l'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia al Parlamento e relativa al primo semestre del 2010. Secondo la Dia, la «consolidata presenza» in alcune aree di «sodali di storiche famiglie di 'ndrangheta» ha influenzato la vita economica, sociale e politica di quei luoghi. E serve un programma di prevenzione per bloccare possibili infiltrazioni in previsione delle opere per l'Expo 2015. Prosegue intanto la polemica dopo le parole di Saviano a "Vieni via con me". Il ministro Maroni: «Ho chiesto di replicare, se la Rai dice no sarebbe un bavaglio, Saviano smentisca intervista o lo querelo». «Si potrebbe fare molto di più anziché prendersela sempre con chi racconta. Si dovrebbe guardare ai fatti, andare oltre, non limitarsi a tirare un sospiro di sollievo perché il consigliere regionale leghista non è stato arrestato. Chiedersi perché gli 'ndranghetisti cercano di interloquire con la Lega. Dire la verità, ossia che c'è un Nord completamente infiltrato». E' quanto ha affermato lo scrittore Roberto Saviano intervistato da Repubblica. Saviano ha definito «inquietanti» le parole di Maroni che lo ha invitato a ripetere le stesse cose dette in tv guardandolo negli occhi. «Mi ha sfidato - spiega - allo stesso modo di Sandokan Schiavone». In ogni caso, l'autore di Gomorra si dice «pronto al confronto con Maroni quando vuole, posso guardare negli occhi tutti. Il ministro ha sbagliato canale».
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