L'aggressione è avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 agosto del 2009 in un comune del Palermitano. La ragazza ha raccontato tutto a una zia. Da lì è scattata la denuncia
Hanno abusato di una ragazzina di tredici anni affetta da ritardo psichico. L'aggressione è avvenuta in un comune della provincia di Palermo. I tre aggressori, dopo oltre un anno di indagini, sono stati arrestati. I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 agosto 2009. In manette sono finiti tre diciannovenni che all'epoca dei fatti erano ancora minorenni. A fermarli sono stati gli agenti della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale per i minorenni di Palermo e i carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi.
La ragazzina è stata aggredita e violentata dal branco, composto da tre minori e da un maggiorenne, in un piccolo centro della provincia di Palermo. Le successive indagini avevano permesso di individuare i responsabili. Raccapricciante il dettagliato racconto della ragazzina che, subito dopo lo stupro di gruppo, si era fatta curare all'ospedale di Corleone. Era stata la stessa vittima a denunciare i quattro e a raccontare agli investigatori, assistita da una psicologa, quanto accaduto nei pressi dei campetti di calcio. Quattro giovani, di sua conoscenza, l'avevano invitata a seguirli, ma al suo netto rifiuto l'avrebbero trascinata con la forza poco lontano. Dopo averla buttata a terra, mentre due degli aggressori le bloccavano le braccia, gli altri due, a turno, la violentavano. Alla fine, i quattro, dopo averla minacciata di morte, l'avevano lasciata distesa a terra insanguinata. Trovate le forze per rialzarsi, la ragazzina, tornata a casa, soltanto il giorno dopo ha confidato tutto a una zia. I genitori, avvisati dalla parente, hanno, quindi, accompagnato la piccola all'ospedale di Corleone dove i medici hanno fatto scattare la segnalazione ai carabinieri. Ne è seguito il riconoscimento fotografico da parte della vittima impaurita e perseguitata da incubi notturni. I quattro, i primi giorni di settembre 2009, erano stati posti in stato di fermo convalidato dal Gip, ma successivamente liberati con provvedimenti dei tribunali per il Riesame competenti che non ritennero sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a loro carico. Da allora, le accurate indagini svolte dalle forze dell'ordine hanno consentito di acquisire numerosi riscontri dalle dichiarazioni della vittima: mentre il maggiorenne è stato arrestato dai militari dell'Arma nei mesi scorsi - anche grazie all'esito degli accertamenti sul Dna rinvenuto sugli indumenti della preadolescente - per gli altri tre indagati l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita nella notte tra il 12 e il 13 novembre.
La Repubblica, 15.11.2010
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