Sedici rotonde stradali tra Napoli e Caserta sono state pacificamente occupate dai lavoratori alla giornata: "Vogliamo almeno 50 euro". Significativo il presidio di Baia Verde a Castel Volturno, dove due anni fa dopo un concerto morì Miriam Makeba. Domani un corteo contro il razzismo e lo sfruttamento
IMMIGRATI e caporali. Gli uni di fronte agli altri. Alla pari. Oggi si è svolto il primo sciopero in Italia dei lavoratori alla giornata. Da Baia Verde ad Afragola passando per Villa Literno, Casal di Principe, Giugliano, Qualiano, Pianura e Scampia. Hanno pacificamente occupato sedici 'rotonde' tra Caserta e Napoli. Negli stessi incroci stradali dove ogni giorno vengono "ingaggiati", stamattina all'alba, migliaia di migranti hanno incrociato le braccia e alzato un cartello: "Noi non lavoriamo per meno di 50 euro al giorno". In strada c'erano tutti: i lavoratori delle campagne, dell'edilizia, del terziario, del mondo dell'artigianato. Regolari e irregolari. "E' stata una bella manifestazione - dice soddisfatto Alfonso De Vito, della rete antirazzista - perché queste persone oggi hanno rinunciato ad un guadagno, ma innanzitutto perché hanno avuto il coraggio di scendere in piazza, metterci la faccia e sfidare i caporali". Particolarmente significativo il presidio di Baia Verde, proprio nella piazzetta dove due anni fa al termine di un concerto per le vittime di Castel Volturno, morì Miriam Makeba, mamma Africa, e che, in particolar modo, i ragazzi del Ghana e della Nigeria hanno voluto ricordare con particolare affetto. "E' stato solo un primo appuntamento - spiega ancora De Vito - perché l'impegno per far terminare questa spirale di sfruttamento è molto lungo"
Nessun commento:
Posta un commento