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Gerlandino Messina |
FAVARA (AGRIGENTO) - I carabinieri hanno arrestato a Favara (Ag) Gerlandino Messina, trentottenne capo della mafia di Agrigento, nella lista dei 30 latitanti più pericolosi. Era ricercato dal 1999. I militari lo hanno bloccato in una zona di campagna a Favara. Messina era in jeans e camicia, molto ingrassato rispetto agli ultimi identikit e con pochi capelli. Il boss è stato sorpreso dal blitz del Gis, reparto speciale dei carabinieri, mentre si trovava al primo piano di una palazzina, al numero 79 di via Stati Uniti. Gli uomini del Gis hanno fatto irruzione nell'appartamento lanciando bombe accecanti, riuscendo a immobilizzare subito il boss che non ha opposto resistenza. Subito dopo la cattura è stato consegnato ai carabinieri del reparto operativo di Agrigento che avevano cinturato l'intero edificio, tenuto da alcuni giorni sotto controllo. I militari hanno chiesto a Messina di confermare la sua identità, ma il boss è rimasto in silenzio. Messina è accusato di essere il killer del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli, assassinato a colpi di arma da fuoco il 4 aprile del 1992 mentre viaggiava su una Ritmo, lungo la statale di Agrigento, all'altezza di Menfi. Decine di cittadini si sono radunati davanti alla palazzina. La gente è rimasta in silenzio quando il boss è stato fatto uscire dall'edificio, col volto coperto, e fatto salire su un'auto diretta negli uffici del reparto operativo dei carabinieri, a Villaseta, quartiere periferico di Agrigento. Qualche applauso verso le forze dell'ordine è arrivato dai giornalisti. Con il suo arresto si riducono a 16 i latitanti di massima pericolosità inseriti nel programma speciale di ricerca della direzione centrale della polizia criminale. L'elenco, che inizialmente conteneva 30 nomi, è stato via via spuntato con i 14 arresti avvenuti dal 2008 a oggi. Tra questi spiccano Giovanni Nicchi (mafia), Giovanni Strangio ('ndrangheta), Salvatore Russo (camorra). Tra i 16 rimasti da catturare, il più noto è il boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro.
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