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Guglielmo Epifani (Cgil) |
ROMA - Rispetto agli episodi di violenza, due sedi Cisl e una della Confindustria colpite da uova e petardi lanciati anche da iscritti e dirigenti della Fiom, "la nostra condanna è stata assolutamente inequivoca. Si aprirà un'istruttoria e si deciderà. Naturalmente, mentre lo dico, mi rendo conto che le scelte della Cisl e della Uil sono sbagliate: non si può destrutturare un contratto senza un rapporto democratico con i lavoratori. Queste scelte sono causa non secondaria del malessere operaio, che, sia chiaro, non c'entra nulla con la violenza". Lo afferma il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. Intervistato da Repubblica, Epifani sottolinea il momento di emergenza: "Un milione di persone sta rischiando di non avere più un reddito: non il lavoro, non la pensione, non la cassa integrazione o la mobilità". Adesso, sottolinea, "si deve stare molto attenti alle situazioni di crisi aziendali che sembrano senza sbocco. Lì l'ansia e la disperazione possono portare a un conflitto sociale molto forte. Dico al governo e al Parlamento di occuparsi di questo". In merito alla Fiat, "fino a un anno fa Marchionne è stato un uomo del dialogo, poi la situazione all'interno dell'azienda si è complicata e questo l'ha portato a compiere alcune forzature. Resta il fatto che sul progetto Fabbrica Italia c'è l'incertezza più assoluta: non si sa che cosa si produrrà nei nostri stabilimenti".
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