lunedì, settembre 13, 2010
Riparte la scuola. Bersani (Pd): «Il sapere è tradito in Italia. È colpito dal più grande licenziamento di massa della nostra storia»
ROMA - Da oggi la maggior parte degli otto milioni di studenti italiani è tornata in classe: dopo l'avvio anticipato in Trentino, la campanella è suonata in nove regioni e nella provincia di Bolzano. La giornata, con l'avvio della riforma che riguarderà circa 600 mila studenti delle superiori, è stata definita "storica" dalla ministra Gelmini. Ma il nuovo anno scolastico parte tra le polemiche: dopo che ieri migliaia di precari del Sud hanno bloccato gli imbarcaderi sullo stretto di Messina, gli studenti hanno annunciato per oggi proteste e flash mob. "Il sapere è tradito in Italia. È colpito dal più grande licenziamento di massa della nostra storia e da una riorganizzazione caotica capace non di qualificare, ma di ridurre l'offerta formativa, di ricerca e di cultura". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, alla Festa Democratica. Intanto, è bufera sull'iniziativa del nuovo polo scolastico di Adro, nel bresciano, dove il “Sole delle Alpi”, simbolo celtico utilizzato dalla Lega, è stato messo ovunque, sulle vetrate, sui banchi, sui cartelli. L'opposizione è insorta e il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, ha preso le distanze dall'iniziativa. Ma il sindaco del paesino si difende: "è una scelta legata al territorio". Sulla decisione di imprimere sulle suppellettili scolastiche il simbolo celtico e di fissare i crocifissi nei muri con il cemento, Il portavoce di Italia dei Valori, Leoluca Orlando, sottolinea come l'istituto sia stato trasformato "in una sede di propaganda politica" e chiede che il governo prenda subito le distanze da queste posizioni "estreme, antisemite e lontane anni luce da un Paese civile e democratico". Gli risponde a stretto giro Mariastella Gelmini: "Francamente - dice il ministro dell'istruzione intervistato dal Rtl - il sindaco di Adro ci ha abituato ad un certo folklore, ad un certo estremismo, che ovviamente io come Ministro dell'Istruzione non condivido".
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