L'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo |
Nel giorno in cui Palermo ha onorato la patrona Santa Rosalia, con la tradizionale 'acchianata' al santuario di Monte Pellegrino, l'arcivescovo Paolo Romeo ha manifestato la sua solidarietà ai precari della scuola che stanno protestando contro i "tagli" del ministero della Pubblica istruzione. Ma nel corso della solenne omelia, il Presule ha rivolto anche parole di conforto verso gli operai in difficoltà, come quelli della Fincantieri per i quali si profila nuovamente la cassa integrazione. Quest'anno il Presule ha officiato la santa messa in una tensostruttura e non nella spianata antistante il santuario di Santa Rosalia. Una decisione presa vista i capricci del tempo, che però non ha fermato i devoti. Alla messa hanno partecipato decine di fedeli ed esponenti delle istituzioni tra cui il sindaco Diego Cammarata, il prefetto Giuseppe Caruso e il questore Alessandro Marangoni. Numerosi fedeli sono giunti al santuario dopo l'«acchianata»: la salita attraverso la cosiddetta "scala vecchia" che porta dalle falde del Monte Pellegrino fino alla vetta, che si fa per un voto a Santa Rosalia. Alcune persone l'hanno affrontata in ginocchio, altre scalze o con i bambini in braccio per rendere omaggio alla santa protettrice di tutti i palermitani. Tra le voci dei fedeli, quella di Salvatore Russo, 65 anni: «Da oltre 50 anni non mi perdo un'«acchianata». Santa Rosalia ha sempre protetto me e la mia famiglia, ci ha aiutato a superare tutte le nostre difficoltà. La fatica e il sacrificio sono necessari per accostarsi al sacro». Quest'anno però, va detto, che il sentiero percorso a piedi dai fedeli non è stato ripulito a dovere. Tanta, infatti, l'immondizia lasciata sul ciglio della strada che s'inerpica sul monte: resti di cibo, carta, bottiglie, bicchieri e piatti di plastica, persino pezzi di elettrodomestici arrugginiti buttati tra gli alberi. Ritornando all'omelia, monsignor Romeo ha posto l'accento anche su recenti atti di vandalismo avvenuti in alcune scuole della periferia cittadina. «Adesso - ha detto il Presule - vediamo vandalizzati asili, suole elementari, come se le forze del male volessero condannare le persone a questo degrado della dignità umana. Santa Rosalia ci chiama a dire no, non è così». Poi l'arcivescovo Romeo ha concluso: «Il ricordo della Santuzza, della sua vita austera, consacrata al Signore, deve essere un richiamo per tutti noi a rimettere ordine nella nostra vita».
La Sicilia, 5 Settembre 2010
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