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Salvatore Cirignotta, direttore generale dell'ASP |
“E’ in atto un grave attacco ai diritti dei lavoratori”, hanno dichiarato il Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL di Palermo, Filippo Romeo, e dal Segretario Aziendale dell’ASP di Palermo, Mario Scialabba. LA Direzione Aziendale ha negato, oggi, in maniera indecorosa ai lavoratori dell’azienda, che avevano risposto alla convocazione della CGIL, di potersi riunire nei locali dell’azienda di via Cusmano. Questo nonostante la CGIL avesse comunicato per tempo, con nota N°2/218 del 20/09/2010 l’indizione per lunedì 27/09/2010 di due iniziative: un’assemblea nei locali dell’azienda di via cusmano e un sit in da tenersi sul marciapiede antistante la direzione aziendale. Le due iniziative si erano rese necessarie per contrastare l’attacco alle retribuzioni portato avanti con la decisione pretestuosa di negare l’intero saldo della produttività 2009. L’Azienda aveva comunicato con la nota 813 del 17/09/2010 di avere accantonato 2 milioni e settecentomila euro dei fondi del 2009 ed espresso la volontà di decurtarli. Si vuole fare pagare ai lavoratori il costo delle esternalizzazioni decise senza alcun confronto con il sindacato. Le argomentazioni dell’Azienda sono pretestuose. I residui dei fondi contrattuali del 2009 devono confluire, per contratto, nel fondo per la produttività. I tagli sono illegittimi. L’assemblea e il si tin dovevano servire rispettivamente a mettere a fuoco questi temi con i lavoratori (assemblea) ed a manifestare all’esterno il proprio disagio ricercando la solidarietà dei cittadini (sit in). La Direzione Aziendale non contenta dei torti e dei danni già prodotti ai lavoratori ha pensato nella persona del Direttore Amministrativo di “strafare” negando, con pretesti di natura formale, la possibilità di tenere l’assemblea nei locali dell’azienda. La CGIL, che è stata costretta a tenere l’assemblea all’esterno sul marciapiede, vede nel comportamento della direzione aziendale una ulteriore provocazione e un duro attacco ai diritti dei lavoratori e della democrazia. La Direzione si tolga dalla testa di poter imporre con questi metodi indecorosi il silenzio al sindacato e ai lavoratori. La CGIL continuerà con più vigore la battaglia sul terreno sindacale e legale per difendere le retribuzioni e la corretta applicazione del contratto nazionale. L’azienda si lasci una volta tanto consigliare: corrisponda ad ottobre il dovuto cioè le restanti somme del saldo della produttività 2009 ai lavoratori.
27/09/2010
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