Il consultorio familiare di Corleone |
venerdì, settembre 17, 2010
IL PRIMATO. Nell'Ospedale di Corleone si nasce di più col parto naturale, che col cesareo
di Cosmo Di Carlo
CORLEONE - All’ospedale di Corleone i parti naturali superano i cesarei. Su cento puerpere, infatti, nei primi sei mesi del 2010, 64 donne hanno partorito in maniera naturale e 36 con il parto cesareo. Questi i dati virtuosi secondo i sindacati che premiano il consultorio ed il punto nascita del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Presidio dei Bianchi. Un dato lusinghiero che premia in primo luogo l’azienda Sanitaria Provinciale di Palermo ed il progetto di corsi di accompagnamento alla nascita, che ha visto la collaborazione tra il consultorio familiare di Corleone ed il presidio ospedaliero cittadino. La dimostrazione di piena integrazione tra territorio ed ospedale. I dati, resi noti dalle organizzazioni sindacali, indicano che dal 4 gennaio al 30 giugno del 2010 su 117 partorienti 43 donne hanno partorito con il “cesareo” (36 %), mentre 74 (64 %) hanno avuto un parto naturale. “Sono dati che ci avvicinano agli standard nazionali più virtuosi – dice Leoluca Cuppuleri della CGIL - e che premiano le professionalità dei medici e del personale sanitario: ostetrici, psicologi, infermieri ed assistenti sociali del consultorio familiare e del reparto di Ostetricia dell’Ospedale dei Bianchi che va potenziato in attrezzature e risorse umane”. I dati sono migliori di quelli del 2009 quando, su 248 parti, i cesarei erano stati 148 (60 %) ed i parti naturali 100 (40%). Il tasso di mortalità è stato pari a “Zero”, sia per il 2009 che per i primi sei mesi del 2010. Le puerpere seguono un progetto aziendale di “accompagnamento alla nascita”, che comprende lezioni che istruiscono le candidate mamme sulla gravidanza e le trasformazioni che subisce il corpo durante la gestazione. E le prepara alla gestione del “dolore” che si accompagna al travaglio, le educa all’allattamento al seno, ed al puerperio. Ciascun incontro con le gravide si articola in tre fasi: la prima tende all’educazione della respirazione diaframmatica per “allentare” le tensioni muscolari ed ammorbidire le pareti dell’utero; nella seconda vi è lo scambio di esperienza con le altre gestanti; nella terza fase vengono fornite le informazioni sulla relazione madre-padre-bambino. “Dati positivi – dice Michele Musacchia, della Cisl medici – che confermano quanto sia importante mantenere nel territorio corleonesi strutture sanitarie radicate che, realizzano eccellenza di servizi ai cittadini, frutto di lavoro, impegno e passione di tutti gli operatori della sanità corleonese”.(*co.di.*)
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