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Giulio Andreotti |
(AGI) - Roma, 9 set. - "Se l'andava cercando". Lo afferma il sette volte presidente del Consiglio e senatore a vita Giulio Andreotti intervistato da Gianni Minoli per "La Storia siamo noi", nella puntata - in onda stasera su Rai2 - dedicata a Giorgio Ambrosoli, l'avvocato milanese nominato liquidatore della banca privata italiana, l'impero economico di Michele Sindona. Il 'Corriere della Sera' anticipa in esclusiva questa parte dell'intervista nella quale, alla domanda sul perche' Ambrosoli sia stato ucciso, Andreotti risponde testualmente: "questo e' difficile, non voglio sostituirmi alla polizia o ai giudici, certo e' una persona che in termini romaneschi se l'andava cercando". Esperto in liquidazioni coatte amministrative , Ambrosoli fu ucciso la sera dell'11 luglio 1979 a Milano da un sicario venuto da New York, ingaggiato dal banchiere Michele Sindona che, per il suo omicidio, fu condannato all'ergastolo (insieme a Roberto Venetucci) il 18 marzo 1986. La sua e' la storia di un eroe borghese come lo ha definito Corrado Stajano nel suo libro, un 'eroe per caso' insignito della medaglia d'oro al valor civile perche' "benche' fosse oggetto di pressioni e minacce, assolveva all'incarico affidatogli con inflessibile rigore e costante impegno" e si "espose percio' a sempre piu' gravi intimidazioni, tanto da essere barbaramente assassinato prima di poter concludere il suo mandato. Splendido esempio di senso del dovere e assoluta integrita' morale, spinti sino all'estremo sacrificio". Dopo la gravissima dichiarazione e le polemiche, il senatore a vita ha provato ad aggiustare il tiro. "Intendevo solo fare riferimento ai gravi rischi ai quali si era consapevolmente esposto", ha detto.
09 SET 2010
2 commenti:
...e domani mattina alle 7 a messa...
...e domani mattina alle 7 di nuovo a messa...
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