Il sindaco Nino Iannazzo alle prese con l'anguria |
di DINO PATERNOSTRO
Dopo l’ubriacatura della “Notte Bianca”, sarebbe il caso di cominciare a ragionare sobriamente della città di Corleone, dello stato in cui versa e delle prospettive future. I problemi sono tanti e drammatici. E non basta una “notte bianca” per dimenticarli. I giovani sono senza lavoro e i più intraprendenti sono costretti a prendere la valigia e tentare la fortuna fuori. Ma anche “fuori” non è che le cose vadano meglio. Tanti lavoratori “lavoricchiano” senza particolari prospettive. Le aziende agricole versano in crisi profondissima, come le imprese artigiane e commerciali. I servizi, a cominciare da quelli sanitari, vengono ridimensionati ogni giorno di più. Di fronte a tutto ciò, l’amministrazione comunale del sindaco Nino Iannazzo gioca a governare la città. Ma, se è normale giocare da piccoli, lo è un poco meno farlo da grandi. Incurante di ciò, Iannazzo “gioca” ad assegnare tutti i lotti dell’area artigianale, senza far decollare nessun progetto di sviluppo (dove prenderanno i soldi per i capannoni e le attrezzature gli artigiani?); pubblica un mega-bando per assegnare (congiuntamente) il caseificio e il mercato ortofrutticolo, ma nessun imprenditore si presenta ed è costretto a fare una prima proroga; l’unico consistente investimento nel turismo sembra essere la stampa per 20 mila euro di cartine e depliants col marchio “Co.ri.tur (una cooperativa “sconosciuta” a Iannazzo & C.?), dopo un rocambolesco “componimento bonario” di una “lite” per inadempienze contrattuali. In questo modo non si va lontano. Anche perché non funziona nemmeno l’ordinaria amministrazione: buchi nelle strade, cartacce ed erba secca nelle periferie (e non solo), raccolta differenziata a singhiozzo, solo in due quartieri e senza sacchetti per… differenziare. Le uniche cose che crescono in paese sono le fantomatiche associazioni culturali, molte delle quali sembrano fatte apposta per spillare contributi al comune: ormai anche un cagnolino (non parliamo dei cavalli…) per fare la pipì vuole il suo “bravo” contributo e trova sempre un “bravo” assessore pronto a sponsorizzarlo.
P.S. Nel merito della notte bianca. Il cuore sociale di Corleone non è solo da corso dei Mille a piazza Falcone e Borsellino, ma almeno fino a piazza Nascè, a piazza Garibaldi, a piazza Vasi. Eppure tutti gli spettacoli erano concentrati attorno all’area della villa comunale, con un insopportabile congestionamento di persone. Di pessimo gusto gli assessori che “vigilavano” accanto ai punti-ristoro, invitando la gente a “mangiare”. Infine, i costi. Aspettiamo di conoscere la somma ufficiale spesa dal Comune di Corleone e dall’Unione dei Comuni. E anche gli importi delle sponsorizzazioni private, che ogni assessore è stato costretto (dal sindaco) a cercare, pena mettere mano all’indennità di carica. (d.p.)
4 commenti:
Almeno il melone era buono? Dai Dino abbiamo un sindaco buon gustaio: mangia bene, fa antimafia mangiando.
a detta di qualcuno neanche il melone era buono
e che fanno pensare...
il mondo sta andando alla rovina grazie a paesi come corleone che sprecano 35 mila euro per 35 minuti ma questi soldi li usciamo di tasca e io mi sento preso per il culo in un momento di crisi il comune che fà invita anna tatangelo oppure offre da mangiare e bere per un'ammontare di svariati mila euro...
in più tasse luce gas... nn sò che pensare
CON UN SINDACO COSI' NON POSSIAMO CHE FARE LA FINE DEL MELONE .... TAGLIATI A PEZZI!!!
.: GIUSEPPE GARIBALDI:.
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