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La colazione sui campi |
La seconda giornata di lavoro nei campi è stata anche oggi produttiva e soddisfacente, il risveglio delle 6,00 è sempre un po’ traumatico ma la grinta di tutti noi supera ogni ostacolo!!! Il campo di Pietralunga si mostra nella sua distesa immensa di pomodori e appena arrivati non esitiamo nel darci da fare: ci attrezziamo di cassette e divisi in coppie ci immergiamo nella raccolta. La mattinata trascorre serenamente e la vicinanza nella raccolta permette di condividere le proprie esperienze e origini con gli amici della cooperativa e dello SPI. Una piacevole colazione spezza la mattinata e carichi di energia riprendiamo con entusiasmo il nostro lavoro fino all’ultima cassetta carica di pomodori!! Tornati a casa ci aspettano come sempre un pranzetto e i calorosi volontari che ruotano intorno al progetto della cooperativa. Il pomeriggio si apre con un interessante itinerario attraverso le strade corleonesi, soffermandoci in particolar modo nel luogo dell’omicidio di Bernardino Verro, dirigente contadino e successivamente sindaco di Corleone, assassinato dalla mafia il 3 novembre 1915. Dopo questa prima tappa ci dirigiamo presso il centro siciliano di preistoria e protostoria, dove ammiriamo i resti archeologici ritrovati nelle zone del corleonese, posti ricchi non solo di storie mafiose ma di fiorente cultura. Rientrando a casa ci ritroviamo in gruppo insieme al presidente Calogero Parisi della cooperativa “Lavoro e non solo” e alla presidente dell’Arci Sicilia che ci raccontano come all’interno del contesto storico, politico e sociale siciliano degli anni 90 si verifica un rinnovamento nel pensiero e nel tessuto sociale fino alla nascita di un movimento antimafia, che ha incoraggiato e favorito la fondazione della cooperativa, alla quale vengono affidate le prime terre confiscate alla mafia nel territorio corleonese. Concludiamo la nostra ricca giornata con la visione del film “I cento passi”, girato nella vicina Cinesi, ci fa conoscere la storia di Peppino Impastato, un giovane ragazzo che negli anni ‘70 decide di ribellarsi al sistema mafioso di cui la sua famiglia faceva parte; il finale del film ci lascia un po’ l’amaro in bocca di fronte alla triste consapevolezza di una mafia spietata.
Comunità il Doccio di Bientina
Corleone Diario 8 settembre
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