lunedì, agosto 23, 2010
Precario della scuola finisce in ospedale. E' in sciopero della fame: "Sono già morto"
Pietro Di Grusa, assieme ad alcuni colleghi, è in sit-in permanete davanti all'ex provveditorato per protestare contro i tagli del ministro Gelmini. Da una settimana non assume cibo né le medicine per la sua cardiopatia: "I medici dicono che devo riprendere ad alimentarmi e assumere i farmaci ma io sono già un uomo morto senza un lavoro" E' stato ricoverato in ospedale uno dei precari della scuola che da otto giorni sono in sciopero della fame davanti all'ex provveditorato agli studi di Palermo in via Praga. Si chiama Pietro Di Grusa ha 50 anni e da 25 è precario. Di Grusa, che è cardiopatico, da una settimana ha sospeso le medicine. Colto da malore, è stato portato all'ospedale di Villa Sofia dove è stato curato e poi dimesso. "I medici dicono che devo riprendere ad alimentarmi e assumere i farmaci - ha raccontato - ma io sono già un uomo morto senza un lavoro. Andrò via da qui con una bara, se non risolvono la situazione". Assieme ai suoi colleghi, Di Grusa protesta contro i tagli alla scuola del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Di Grusa è stato visitato dai medici dell'ospedale di Villa Sofia, che lo hanno alimentato forzatamente tramite flebo. Nonostante sia precario da 25 anni, Di Grusa, come tanti altri precari, non ha raggiunto i requisiti per l'indennità di disoccupazione. "In questi mesi mi sono arrangiato come potevo - ha raccontato - Sono stato aiutato dalla Caritas che mi ha pagato le bollette e comprato cibo. Ho due figli, Nicolò di 25 anni e Marta di 20 anni, pago le tasse, voto, ma non ho alcuna tutela come cittadino". Di Grusa è in sciopero della fame assieme ad altri due precari: Giacomo Russo, assistente tecnico di 31 anni, e Salvo Altadonna, 35 anni, insegnante di sostegno con otto anni di precariato alle spalle, una moglie anche lei insegnante e precaria e una bimba di venti mesi.
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