venerdì, agosto 27, 2010

Palermo come un cimitero per la protesta dei precari della scuola

Tombe finte, fiori e lumini in piazza Politeama: "Non abbiamo altri mezzi per far sentire la nostra voce contro i tagli scolastici". Il sottosegretario all'Istruzione: "Dal governo risorse aggiuntive". Due manifestanti insistono con lo sciopero della fame
PALERMO - Manifestazione dei precari della scuola nel pomeriggio, a Palermo. Un sit-in è stato organizzato in piazza Politeama, trasformata per l'occasione in un cimitero, con tanto di tombe finte, fiori e lumini. L'iniziativa è stata promossa dal Coordinamento precari Scuola per protestare contro i tagli degli organici del personale docente e Ata. "Abbiamo fatto una scelta dura che ci metterà a rischio, ma non abbiamo altri mezzi per far sentire la nostra voce e andremo fino in fondo con coraggio e dignità. Domani inizieremo uno sciopero della fame davanti al ministero della Pubblica istruzione. Chiederemo al ministro Gelmini di fare marcia indietro sul decreto che distrugge la scuola pubblica in Sicilia, con il taglio dei docenti e del personale amministrativo", dice Caterina Altamore, una dei manifestanti, che da giorni insieme ai colleghi precari sta protestando davanti all'ufficio scolastico provinciale di Palermo. "La scuola pubblica - aggiunge Altamore - è una grande risorsa per la Sicilia e per il Paese. Ieri l'incontro con il Presidente della Regione non è stato facile, abbiamo apprezzato il suo interesse e la sua disponibilità ad affrontare il problema. Gli chiediamo un impegno forte e concreto per il ritiro della riforma 133, per una scuola a tempo pieno e quindi la stabilizzazione di tutti i precari". Salvo Altadonna, uno dei due precari della scuola al decimo giorno di sciopero della fame, ha ribadito che la protesta "andrà avanti a oltranza".
26/08/2010

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