LA LETTERA. Scrutando nel laboratorio... della legalità, alcune domande da socializzare

Ho visitato il sito del Laboratorio della Legalità e faccio delle domande e delle considerazioni, che vorrei socializzare con i lettori. Il Comune di Corleone, che è un ente locale, e la cooperativa “Lavoro e non solo”, che gestisce i beni confiscati alla mafia che le sono stati assegnati, potrebbero avere titolo a gestire il Laboratorio della Legalità. Ma quali sono i titoli dell’Associazione “Il Germoglio”, dell’Associazione “Omnia onlus” e del “CE.RI.FO.P. - Centro di ricerca e di formazione professionale”? Della prima non so. Della seconda e della terza, probabilmente, la forte “vicinanza” col sindaco Iannazzo, dato che in passato è stato più volte dipendente di entrambe le associazioni? E dato che i due componenti del consiglio direttivo sono due suoi strettissimi/e collaboratori/trici: Antonio Moscato e Rosanna Mondello. Per un laboratorio della legalità… non c’è che dire. (Lettera firmata)
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Non ho particolare dimestichezza e frequentazioni con la maggioranza dei componenti del Laboratorio della Legalità, che fin dall’inizio ho sempre guardato con una certa diffidenza, perché è nato non “per”, ma “in contrapposizione al” (Cidma). Diffidenza ricambiata, se è vero che la proposta del mio nome come componente del Comitato scientifico del Laboratorio, avanzata da qualche componente del consiglio direttivo, è stata bocciata con grande determinazione (ma senza motivazione) dalla maggioranza. Al riguardo, sarebbe interessante leggere i nomi di tutti i componenti del Comitato scientifico, che saranno sicuramente tutti di personaggi molto competenti, ma ancora non sono stati pubblicati. Adesso, col sito attivo, c’è qualche speranza in più… (d.p.)