L'intervento del sindaco Nino Iannazzo |
CORLEONE – E’ stata inaugurata dai ministri dell'Interno e della Giustizia, Roberto Maroni ed Angelino Alfano, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, del sottosegretario Alfredo Mantovano, del capo della polizia, Antonio Manganelli, del comandante dell’Arma dei carabinieri, Gallitelli, del comandante della Guardia di Finanza, Di Paolo, del procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, e del neo-prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, il laboratorio e la bottega della legalità, che sorgono in cortile Colletti, in un edificio confiscato al super boss Bernardo Provenzano e ristrutturato con risorse del PON Sicurezza. Alla cerimonia era presente anche il Presidente del laboratorio della Legalità, Calogero Parisi. Il piano terra dell’edificio è stato riservato alla “Bottega della legalità” (dei saperi e dei sapori), dove sono in vendita i prodotti raccolti sulle terre confiscate ai boss “corleonesi” Bernardo Provenzano, Salvatore Riina, Leoluca Bagarella, e coltivate dai giovani delle cooperative “Lavoro e non solo”, “Placido Rizzotto” e “Pio La Torre”. Don Luigi Ciotti, anche lui presente ieri alla cerimonia, ha sottolineato: “Bottega dei Sapori, ma anche saperi, perché è con la cultura e la memoria che si potrà battere la mafia”. Al primo e secondo piano della palazzina sono esposte ben 53 tele del pittore siciliano, Gaetano Porcasi, che documentano 50 anni di stragi, ma anche l’eroismo di chi ha combattuto la mafia sino all’estremo sacrificio della vita. “Su un muro di questa casa – ha detto il sindaco di Corleone, Nino Iannazzo - abbiamo voluto scrivere i nomi dei morti di mafia, per incidere in maniera indelebile nella memoria nostra e delle nuove generazioni chi non va dimenticato”. “Corleone, un tempo nota come capitale di una certa mafia, è oggi capitale dell’antimafia dei fatti - ha detto il ministro Maroni – quella di questo governo è l’antimafia dei fatti“. “Sono orgoglioso di essere qui oggi come siciliano – ha spiegato nel suo intervento Angelino Alfano – perché la Sicilia, che storicamente ha aspettato sempre un liberatore, dimostra oggi che sa liberarsi da sola dalla mafia”. Presenti i sindaci del consorzio “Sviluppo e legalità”. Giuseppe Siviglia, sindaco di San Giuseppe Iato e presidente del Consorzio, ricordando la recente intimidazione al sindaco di Altofonte Enzo Di Girolamo, ha detto che nessun primo cittadino del consorzio si lascerà intimidire ed ha ringraziato Maroni per la recente nomina di Giuseppe Caruso a Prefetto di Palermo. “Da questore ci ha sempre sostenuto e oggi la sua nomina ci incoraggia ad andare avanti”, ha detto Siviglia. Per Caruso un lungo applauso. Sulla parete esterna dell’edificio, su un grande striscione, la scritta che è una sfida ai boss: ”Non abbiamo paura!” (Co. Di)
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