Il manifesto della "festa" |
Il terremoto del gennaio 1968 l’aveva gravemente danneggiato. Sabato, finalmente restaurato, l’ex convento di Sant’Agostino è stato restituito alla città. Purtroppo, dopo 42 anni: un tempo lungo, troppo lungo. Sappiamo quant’è difficile reperire i finanziamenti per un’opera pubblica, fare un appalto, completare i lavori, collaudarli e riconsegnarla ai cittadini. Ma 42 anni sono troppi anche per la peggiore burocrazia del mondo. Tant’è che non appare per nulla corretto parlare di ritardi burocratici. I ritardi e le colpevoli perdite di tempo sono di natura politico-amministrativa. E siccome in questi 42 anni il comune di Corleone è stato amministrato dalla prima e dalla seconda repubblica, dalla destra, dalla sinistra e dal centro, allora le colpe si devono attribuire a tutte le forze politiche e a tutte le amministrazioni comunali. Altro che «dopo trent’anni di insuccessi è tempo di festa», come, con demagogico cinismo, scrivono nel manifesto dell’inaugurazione il sindaco Nino Iannazzo e la sua giunta. Non nulla da festeggiare. Semmai, sarebbe tempo di chiedere scusa alla città per l’imperdonabile ed assurdo ritardo. Ma questo Iannazzo & C. non lo faranno mai, perché si credono il “sale della terra”, gli “unti del Signore”. (d.p.)
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