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Antonio Albanese, alias Cetto Laqualunque |
"Una rappresentazione iper realista". Usa questa espressione Antonio Albanese per definire la sua ultima opera, appena confezionata dopo nove settimane di riprese. Si chiama Qualunquemente, l'ultima fatica di Albanese, pellicola girata in Calabria e Toscana, e prodotta da Fandango per Rai Cinema (e diretta da Giulio Manfredonia, regista di Si può fare). Il personaggio che interpreta in questo film è di sangue calabrese e ha già spopolato negli anni scorsi nel piccolo schermo, nei programmi della Gialappa's. Si chiama Cetto Laqualunque, una sorta di politico sui generis che si è fatto strada a colpi di slogan del tipo “più pilu per tutti”. Nel cast di Qualunquemente anche Sergio Rubini nei panni del coach del protagonista. ”Cetto e’ ognuno di noi, quando l’ho inventato sei anni fa qualcuno mi ha rimproverato e mi riprendeva, oggi invece è addirittura un moderato” - ha detto Albanese a margine della presentazione. Il film si snoda lungo il delicato asse politica, sesso e volgarità, esaltato dal tormentone «più pilu e cemento armato»: un ritornello che risuona spesso. Tornato in Italia con una nuova famiglia - questo è il canovaccio -, Cetto Laqualunque si prepara alla campagna elettorale perché solo la politica può salvare lui e le sue proprietà da un un avversario che parla di legalità. «Prima vota e poi rifletti» - parte così la campagna elettorale. "Il desiderio - ha rivelato Antonio Albanese a La Stampa - è quello di raccontare con questo film un pezzo ingombrante della nostra realtà con la comicità, sperando che Cetto La Qualunque diventi col tempo solo una macchietta e non uno specchio fedele dei nostri tempi»
05 agosto 2010
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