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Campo di lavoro sui terreni confiscati in Calabria |
Il racconto di Silvia, una ragazza dell'associazione Legal-Mente, di ritorno da un campo di volontariato nei terreni confiscati alle mafie a Polistena. "E’ una calda mattina di Luglio, intrisa di sole e di una densa aria di mare, quando atterro nel piccolo aeroporto sulla costa calabrese di Lamezia Terme. Il gruppo con cui opererò mi aspetta a Polistena, cittadina nell’interno della piana di Gioia Tauro, per una settimana di volontariato agricolo e di studio sui terreni confiscati all’economia criminale. Pervenuta alla scuola che fungerà da campo base, dove il team al gran completo già aspetta l’inizio dei lavori, basta poco per fare sì che questa esperienza si presenti, ai miei occhi, come un’avvincente, triplice sfida. In primo luogo, il team è molto numeroso. Sono almeno una trentina i volti sorridenti che mi accologono, i nomi da imparare, le storie che si intrecceranno in questa settimana di cooperazione nello studio del fenomeno mafioso e nel lavoro agricolo. Questo è il mio quinto campo di lavoro, e l’abitudine a gruppi più ridotti – composti da 15, 20 persone al massimo – ed a progetti di durata più lunga mi rende curiosa su come sia possibile, in un tempo tanto breve, armonizzare un così cospicuo numero di persone. Mi affido perciò all’esperienza di Libera, e del team di volontari locali che ci coordinerà, nel gestire gruppi tanto vasti ed eterogenei: ripongo la mia fiducia nel team, ed i giorni a venire mi mostreranno come tale fiducia sia meritata sotto tutti gli aspetti.
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