di CLAUDIA BRUNETTO Dorme in macchina, gli abitanti lo adottano e gli affidano scopa e paletta. Quarant'anni, arrivato pochi mesi fa da Bucarest, raccoglie i rifiuti lasciati in strada e si prende cura degli alberi. Marian è riuscito a bonificare da solo una discarica in via Mura di San Vito: "Cartacce sparite"
Un'auto abbandonata è diventata la sua casa. La strada in cui vive, il suo lavoro. E gli abitanti di un quartiere popolare della città, la sua famiglia. Mihai Marian Blîndescu, originario di Bucarest, da qualche mese a Palermo in cerca di lavoro, è stato adottato dal quartiere del Capo. Tutto è partito da un'automobile abbandonata in un vicolo di Palermo. Che Marian ha ripulito e trasformato nella sua abitazione di fortuna. Dopo aver sistemato la sua auto, ha continuato con le altre lasciate a marcire in via Mura di San Vito, nel cuore del Capo, e poi ha cominciato a portare via tutti i rifiuti accatastati all'angolo della strada, da tempo trasformata in una grande discarica a cielo aperto. Marian ha 40 anni, la moglie e una figlia in Romania e non parla una sola parola di italiano. Ma è riuscito comunque a farsi capire e apprezzare dai residenti della zona, che nel giro di pochi giorni gli hanno proposto di occuparsi quotidianamente della pulizia della strada in cambio di una piccola paga. Ha bussato a tutti i centri di accoglienza della città: dalla Caritas a Biagio Conte, dai Cappuccini al Centro Astalli. Ma sono tutti al collasso e non avevano un posto per lui. Gli hanno offerto soltanto la possibilità di una doccia e di un pasto caldo di tanto in tanto. "Lo abbiamo avvicinato - dice Maria Di Carlo, che abita in via Mura di San Vito - grazie alla collaborazione di una nostra amica rumena. Non ha avuto belle esperienze da quando è arrivato in città. O non lo pagavano o prendeva pochi soldi e in nero. Abbiamo subito capito che è un uomo tranquillo e desideroso di darsi da fare". Nel suo Paese lavorava nel settore dell'edilizia, ma il clima che si respira in Romania non gli ha permesso di pensare a un futuro per lui e per la sua famiglia. "Spero di ricongiungermi presto con i miei cari - racconta Marian Blîndescu - qui mi do da fare come posso. Ma devo dire che incontrare queste persone è stato un regalo bellissimo. In questo quartiere mi sento utile. E spero di fare sempre meglio. Il mio scopo è trovare un lavoro in regola, trovare una casa vera e vivere dignitosamente".
Dalla pulizia della strada alla cura delle piante. "Abbiamo una strada come non l'abbiamo mai vista - dicono i residenti - Anzi adesso la gente che la trova pulita non butta più cartacce per terra. L'idea sarebbe ora di fargli scavare delle buche per piantare alberi e rampicanti lungo il muro. Insomma, vorremmo abbellire la strada, sicuri del suo supporto". Anche i negozianti e i ristoratori della zona si sono fatti avanti per aiutarlo. "Gli abbiamo dato scopa e paletta in mano - dice Felice Scurato, che ogni tanto chiama Marian per lavori di falegnameria - e da allora non si è più fermato. Poi, se c'è da fare altro, lo cerchiamo sempre. Così almeno mette qualche soldo da parte. L'Amia qui passa una volta tanto: con Marian adesso stiamo tranquilli di vivere in un luogo salubre".
La Repubblica, 21 luglio 2010
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