I pubblici ministeri di Caltanissetta hanno parlato in commissione Antimafia: si ipotizza il coinvolgimento di pezzi deviati dello Stato e dei servizi segreti. Il pentito Gaspare Spatuzza starebbe dando un contributo determinante. Ma Pisanu smentisce
PALERMO - "Siamo a un passo dalla verità sulla strage di via D'Amelio. E la politica potrebbe non reggerne il peso". A 18 anni dall'assassinio del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, i magistrati di Caltanissetta Sergio Lari e Nico Gozzo non hanno dubbi. Nonostante i depistaggi, le "amnesie" istituzionali, le false prove e i falsi pentiti, le indagini sono prossime a una svolta. "Il problema - si chiede l'aggiunto Gozzo, ascoltato a lungo, oggi, dalla commissione nazionale Antimafia a Palermo assieme al procuratore Lari - è capire se c'è una politica in grado di raccogliere tutto questo". Le dichiarazioni dei due pm sono state subito smentite dal presidente dell'Antimafia e senatore, Giuseppe Pisanu. "Dopo aver ribadito che non si può riferire alcunchè dello svolgimento dei lavori della Commissione in seduta segreta - ha detto - nego decisamente che i magistrati di Caltanissetta abbiano dichiarato di essere ad un passo dalla verità sulla strage di Via d'Amelio e che la politica non sarebbe in grado di reggere il peso di tale verità", ha dichiarato. Stando però alla versione dei pm di Caltanissetta, il pentito Gaspare Spatuzza starebbe dando un contributo determinante, e soprattutto attendibile, alle indagini sulle stragi del 1992. Le sue testimonianze avrebbero smantellato la vacillante ricostruzione di Vincenzo Scarantino, pentito dalle alterne vicende che potrebbe essere uno dei tasselli del clamoroso depistaggio. Di questo sono convinti Lari, Gozzo e i sostituti procuratori Nicolò Marino e Giovanni Di Leo. L'audizione, che è stata secretata, si è concentrata sulla svolta investigativa degli ultimi tempi, in base alla quale il procuratore Lari, conversando con i giornalisti prima di essere ascoltato dall'Antimafia, ha detto di trovarsi di fronte a un passaggio cruciale. Il riferimento è alla strage di via D'Amelio, nella quale furono uccisi Paolo Borsellino e gli uomini della scorta. Prima di incontrare la commissione guidata da Giuseppe Pisanu, Lari aveva ribadito la convinzione che "non sia stata solo la mafia a volere la strage". Da tempo la Procura di Caltanissetta ipotizza il coinvolgimento di pezzi deviati dello Stato e dei servizi segreti. E ora Spatuzza avrebbe fornito elementi di riscontro all'impianto investigativo messo a punto dai magistrati. La lunga audizione del procuratore Lari e dei suoi collaboratori ha toccato anche il tema scottante della "trattativa". Lari ha parlato, incontrando i giornalisti, di "soggetti che, pur avendo dovere di fedeltà verso le istituzioni, hanno tradito questi principi". Gli scenari delineati dai magistrati nisseni lasciano intuire collegamenti opachi e contengono elementi che le indagini stanno approfondendo. Per questo la commissione ha ritenuto opportuno apporre il segreto al contenuto dell'audizione.
La Repubblica, 20 luglio 2009
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