La provincia di Agrigento è diventata la prima frontiera per l'immigrazione clandestina: superata Lampedusa, che ormai da un anno è uscita dal traffico di essere umani, con la chiusura delle rotte dalla Libia. La costa agrigentina - da Porto Empedocle e Palma di Montechiaro, fino ad arrivare a Licata - è diventata punto di sbarco per centinaia di extracomunitari, che raggiungono l'Italia. Gruppi di clandestini continuano ad arrivare sulle coste agrigentine, anche se sono cambiate le abitudini e i punti di approdo. I viaggi della disperazione non si fermano. Il fenomeno dell'immigrazione clandestina e della tratta degli essere umani nell'Agrigentino sono diventate fonti di facili guadagni. Sarebbero diverse le organizzazioni criminali che gestiscono i flussi migratori illegali provenienti dall'Africa. L'ultimo viaggio della speranza per un centinaio di immigrati, nel primo pomeriggio, è finito all'interno della caserma Calipari della Polizia stradale di Messina. Stipati sotto un telone di un autotreno, dove la temperatura, con il caldo soffocante di ieri, era superiore ai 40 gradi. Così tentava di raggiungere il Nord Italia il gruppo di clandestini partito da una piazza di Agrigento. Sembra un film già visto, poiché pochi giorni fa, i poliziotti del Commissariato di Palma di Montechiaro riuscirono a smantellare un'organizzazione, che gestiva il traffico di immigrati tra il Nordafrica e le coste agrigentine. Gli agenti dopo un'irruzione in un casolare di Cala Vicinzina, nei pressi del castello medioevale di Palma di Montechiaro, all'interno si trovarono davanti almeno 150 immigrati, appena approdati con un'imbarcazione, che dopo averli lasciati sulla spiaggia, ha ripreso il largo. Il gruppo era già pronto per essere trasferiti in città del Nord della penisola. Quattro i componenti della banda criminale dedita al traffico di clandestini, finiti in manette, tutti di Palma di Montechiaro. Gli immigrati avrebbero riferito agli investigatori di aver pagato alcune migliaia di euro ciascuno per essere condotti in Italia, e che avrebbero successivamente raggiunto il Milanese. Anche i clandestini fermati nel Messinese, sarebbero stati tenuti nascosti nei pressi di Agrigento per uno o due giorni, ma non è escluso che lo sbarco sia avvenuto la notte scorsa, poi l'arrivo dell'autotreno e l'inizio del viaggio verso una città del Nord Italia. Secondo un'inchiesta della Procura di Agrigento, ci sarebbero stati diversi altri sbarchi nella zona, dove organizzazioni criminali gestiscono la tratta di immigrati. I tempi degli sbarchi dei disperati, ammassati su barconi vecchi e a rischio di affondare sono finiti. Adesso, gli immigrati si muovono attraverso la copertura di bande ben organizzate che studiano fin nei minimi dettagli il luogo dove sbarcare il carico e offre loro un cambio di vestiti e a bordo di furgoni li trasferisce nelle grandi stazioni ferroviarie, come Catania o Palermo, da dove, muniti di biglietto, gli immigrati, a piccoli gruppi, vengono trasferiti nel Nord Italia.
La Sicilia, 25/07/2010
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