In un comunicato stampa, l’Amministrazione comunale definisce «soddisfacenti i primi dati dell’ecoc’entro di Corleone». E aggiunge che «dal 10 maggio al 12 giugno il centro ha avviato a raccolta differenziata 411 kg. di vetro, 8 kg. di alluminio, 173 kg. di plastica, 640 kg. di carta e 139 kg. di cartone, per complessivi 1.365 kg. di rifiuti differenziati». «Gli utenti registrati – conclude il comunicato - sono 110. La struttura, ubicata in via Firmaturi e basata sulle adesioni spontanee dei cittadini, è aperta tutti le mattine da lunedì a sabato. Lunedì 5 luglio è previsto l’avvio del servizio di raccolta porta a porta nei quartieri Addolorata, Calvario e SS. Salvatore».
In effetti, i dati della raccolta differenziata, riferiti solamente al conferimento volontario presso l’Ecocentro di via Firmaturi, possono definirsi “soddisfacenti”. E gli altri dati perché non vengono comunicati? Ci riferiamo ai dati della raccolta differenziata della prima e della seconda zona, già avviata da qualche mese. Questo giornale e chi scrive credono fermamente al valore della raccolta differenziata e stanno seguendo con grande attenzione questo tentativo di avviarla davvero anche a Corleone. Non possiamo nascondere, però, la nostra insoddisfazione. Diversi cittadini non hanno a casa il libretto delle istruzioni sulle modalità con cui viene effettuata la raccolta. Davvero gli operatori dell’Ato rifiuti l’hanno distribuito in maniera capillare? E non potrebbero ripassare un’altra volta?Molta confusione (tra la gente e tra gli addetti alla raccolta) nasce per la mancanza di sacchetti per i rifiuti differenziati. Attualmente dev’essere l’utente a mettere a disposizione i sacchetti. E ognuno utilizza quelli che gli restano dopo aver fatto la spesa nei supermercati. Ma i sacchetti “indifferenziati” davanti alle porte creano davvero tanta confusione. Davvero giorno x la signora y ha conferito il rifiuto z? Per verificarlo l’operatore deve aprire il sacchetto? Per migliorare il servizio e dare una svolta decisa alla raccolta differenziata, dev’essere l’Ato a distribuire i sacchetti, di colore diverso e con la scritta “carta”, “plastica”, “vetro”, etc. E piano piano deve iniziare la rimozione dei cassonetti dalle strade. Altrimenti i cittadini non si abitueranno mai. A Milano e a Parigi senza cassonetti per le strade vivono lo stesso… anzi meglio. (d.p.)
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