Non è facile scrivere delle emozioni e degli stimoli culturali suscitati dal Convegno internazionale su la “Sicile(s) d’aujourd’hui”, organizzato il 4 e 5 giugno dall’Università “La Sorbona” di Parigi. Intanto perché Parigi è Parigi, una città davvero affascinante, con la Senna che l’attraversa tutta e vive in simbiosi con i suoi abitanti. E poi perché degli studiosi di alto livello hanno dato un serio contributo per conoscere meglio la nostra isola. Un’Isola amata ed odiata da tanti suoi figli, a cominciare dallo scrittore Vincenzo Consolo, che è stato l’anima del “Colloque international”. Una Sicilia che alterna rinascite a ricadute, memoria ad oblio, ribellione ad acquiescenza. Di questo hanno raccontato Vincenzo Consolo col suo “Dire la Sicilia” tra presente e memoria, Salvatore Lupo con l’intervento su “La Sicilia tra metafora e storia”, Antonio Ingroia con l’analisi su “la vie politique et judiciarie”, e chi scrive con “i movimenti anti-racket e anti-mafia”. E poi, Yves Hersant, Pasquale Scimeca, Sarah Zappulla, Cinzia Emmi, Marie France Renard, Maria Pia De Paulis-Dalembert, Myriam Tanant, Franco Zaghis, Luigi Allegri, Jean-Paul Manganaro, Lina Prosa, Jacopo Chessa, con interventi mirati ad approfondire vari aspetti della vita siciliana.
Entro l’anno saranno pubblicati a Parigi, a cura della Sorbona, gli atti integrali del convegno, che faremo conoscere anche in Sicilia. Intanto, un’idea a margine del convegno è nata. “Professore – ho chiesto a Consolo – perché non l’organizza lei in Sicilia un convegno internazionale sulla Sicilia, chiamando a raccolta studiosi di tutto il mondo ”? E a lui, dapprima restio, riesco a strappare un “pensiamoci…”. (d.p.)
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