In libreria "Era d'estate", testo curato da Alessandra Turrisi e Roberto Puglisi in cui sono raccolte le testimonianze di chi ha vissuto le stragi di mafia
PALERMO. E’ il racconto corale delle stragi di mafia fatto da chi, in quel ’92, era ancora giovane. E’ il libro curato da Alessandra Turrisi e Roberto Puglisi che da oggi sarà nelle librerie, con la prefazione del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Si intitola “Era d’estate” e raccoglie le testimonianze di quei ragazzi di ieri che oggi sono magistrati, giornalisti, medici, ingegneri, architetti, avvocati, insegnanti, politici. Uomini e donne che portano su di loro le ferite di quelle esplosioni che sconvolsero la vita della Sicilia e dell’Italia intera. Un libro, edito da Vittorietti (128 pagine, 12 euro) per non dimenticare, per raccontare cosa è stata la vita dopo la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e, purtroppo, di molti altri. Perché, di certo, nessuno dopo quegli avvenimenti può essere uguale a prima. Nella sua prefazione, è lo stesso Pietro Grasso a rivelare un episodio personale e profondamente legato alla strage di Capaci: “Il caso volle che riuscissi a conquistare l' ultimo posto disponibile, incerto fino al momento dell' imbarco, in quanto riservato ai parlamentari. Conservo ancora il tagliando di quel check-in”. Il procuratore e il magistrato dovevano essere insieme sul volo che sarebbe atterrato a Palermo il 22 maggio, il giorno prima della strage, ma un imprevisto, il caso, volle che Falcone non salisse su quell’aereo. Storie di destini paralleli che spesso non si incrociano ma si scoprono legati da un nastro sottile, quello della giustizia che nasce dal senso di rivalsa e dalla voglia di verità. Gli stessi autori sono protagonisti di altri due episodi raccontati, fissati sulla carta.
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