L’associazione antiracket ed antiusura del comprensorio bagherese si costituisce parte civile nel processo contro gli affiliati alle famiglie mafiose di Bagheria, Villabate e Ficarazzi, arrestati nel corso dell’operazione ‘Crash’. Il processo che ha preso il via mercoledì scorso, davanti ai giudici del tribunale di Palermo, vede alla sbarra, fra gli altri, Simone Castello, storico riferimento del capo di ‘Cosa Nostra’ Bernardo Provenzano. “La costituzione di parte civile è generalmente un atto simbolicamente importante – dice il presidente dell’associazione, Pippo Cipriani, - ma in questo caso assume un valore maggiore, considerato il calibro dei personaggi alla sbarra. Non dimentichiamo, infatti, che Castello ha ricoperto per anni il ruolo di ‘cassiere’ della cosca ed è stato il protagonista della stagione delle grandi truffe alla Comunità europea ( il cosiddetto Scafazzo) che ha rappresentato per anni un grande serbatoio di denaro per le famiglie mafiose. Anche Pio La Torre, - conclude Cipriani - aveva intuito la pericolosità dei personaggi ora sotto processo prevedendo per primo il grave danno che il ‘nuovo business’ delle famiglie mafiose avrebbe portato all’economia agricola del comprensorio”.
Palermo, 13 maggio ’10
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