di GIUSEPPE BALDESSARRO
Nella piana di Gioia Tauro i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e 30 mila persone. Bonanni: "fare di più sui temi dell'occupazione e dell'immigrazione"
ROSARNO - "Ricostruiamo il nostro futuro", recita uno striscione lungo 15 metri del sindacato di Reggio Calabria. Ed è il senso del Primo maggio che Cgil, Cisl e Uil hanno voluto a Rosarno, nel cuore della Piana di Gioia Tauro, con i tre segretari generali in piazza. E da qui, il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha faato partire la sua richiesta al governo: "Serve un piano straordinario per il lavoro". Sono arrivati da tutta la Calabria e da diverse parti d'Italia per il corteo nella terra in cui lo sfruttamento dei braccianti agricoli ha scatenato, a gennaio scorso, la reazione dei lavoratori extracomunitari. C'erano anche alcuni di loro a sfilare in corteo partito dalla Rognetta, fabbrica dismessa e occupata per mesi dai disperati di mezzo mondo. Schiavi, per due euro e mezzo di lavoro all'ora, che ciclicamente consumano le loro vite negli agrumeti di Rosarno, Rizziconi, Melicucco e Gioia Tauro. LEGGI TUTTO
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